Il finto lingotto, i soldi e la foto: il giallo della busta in cimitero a Sottomarina

Al camposanto di Sottomarina recapitata una lettera da un uomo che aveva un gilet da postino. Goliardata, strano rito, pegno: ci si interroga sulla donna misteriosa e sul significato dei biglietti 

 SOTTOMARINA. Una busta gialla anonima, sgualcita, senza un destinatario preciso. Scritta a penna sul fronte, una indicazione generica: Cimitero di Sottomarina, Strada Madonna Marina. La missiva è stata recapitata nei giorni scorsi ai custodi del camposanto di Sottomarina da un uomo con il gilet giallo, come quelli dei postini.

Era davvero un postino? L’operatore della cooperativa che gestisce i cimiteri del Comune di Chioggia, una volta avuta tra le mani la busta, dopo averla rigirata più volte alla ricerca di un indizio, si è accorto che all’interno c’era un oggetto a forma di parallelepipedo. Spaventato dalla stranezza del pacco, ha preferito non aprirlo, avvisando la sede principale. Ha maneggiato con cura quella busta, nel timore che all’interno vi fosse qualcosa di fragile e, a fine turno, l’ha portata negli uffici amministrativi della cooperativa a Chioggia.
 

Qui, con molta circospezione, la busta è stata aperta ed il contenuto al suo interno non ha fatto altro che aumentare il mistero. Dentro, infatti, vi era un lingotto fatto con un materiale che potrebbe sembrare creta o Das per bambini, tutto dipinto con il colore oro.

Una imitazione abbastanza grossolana di un lingotto. Accanto al lingotto, un bigliettino scritto a mano: “Grazie per tutto quello che hai fatto per me nella vita”. Ignoto il destinatario della dedica, forse uno dei defunti sepolti nel camposanto di Sottomarina. Ma ad attirare ancor di più l’attenzione degli operatori cimiteriali, il fatto che si percepisse come il lingotto celasse all’interno altri oggetti.

E così il mistero si è ancora più infittito. Una volta frantumato, il pezzo di creta ha svelato il suo contenuto tutto da decifrare. Cinque monete da 5 centesimi. Un altro bigliettino scritto a mano con il messaggio “Con questo sangue e questo oro pago il mio diritto a vivere la mia vita”.

Una foto in bianco e nero che ritrae una donna anziana sorridente, ma con uno sguardo che sotto sotto può sembrare inquietante. Chi sia la donna ritratta nella foto non è dato sapersi, come non si capisce cosa ci stia dietro alla busta: una goliardata, un pegno da pagare, un qualche rito che ha a che fare con il regno dei morti. Le ipotesi si rincorrono, mancano al momento le certezze. Restano un pugno di cocci, pochi spiccioli, due ritagli di carta con qualche parola scritta e quella foto misteriosa che sembra essere il perno del giallo. —



© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia