Il fascino, la magia, i rischi dell’allunaggio di 50 anni fa rivivono con gli esperti del Gruppo astrofili salese

Stasera all’osservatorio di Santa Maria di Sala i segreti che resero possibile l’operazione, alla fine dell’incontro l’osservazione della Luna 

l’anniversario

Lo sbarco sulla Luna ha segnato una tappa fondamentale nell’evoluzione tecnologica e aerospaziale. E questa sera il Gruppo astrofili salese ricorderà quei momenti, le fasi emozionanti che portarono Neil Armstrong a posare il suo piede, primo uomo, sul nostro satellite. Lo faranno con una conferenza pubblica nella loro sede, l’osservatorio astronomico di via Ferraris 1 a Santa Maria di Sala.

L’allunaggio, avvenuto il 20 luglio 1969, in un periodo comunque di tensione e competizione tra Stati Uniti e Russia, si stima che venne seguito in televisione dall’80 per cento della popolazione mondiale. Chi c’era, quel giorno, davanti la tv in bianco e nero, lo ricorda come qualcosa di incredibile, ed è facile immaginare cosa succederebbe oggi nell’epoca dei social network e del digitale. Dalle 20.45 alle 23 gli astrofili salesi daranno modo alla cittadinanza (con ingresso libero) di conoscere aspetti ai quali ora nessuno pensa. L’allunaggio eseguito dall'Eagle con successo sul Mare della Tranquillità è stato possibile grazie a un lavoro poderoso del mondo scientifico e aerospaziale, e di questo parleranno Marco Lombardo (ingegnere aerospaziale), Riccardo Fattoretto (pilota di aerei di linea) e Francesco Benvenuti (medico). Da Cape Canaveral alla Luna, lungo 380 mila chilometri di viaggio, saranno ripercorsi i momenti fondamentali dal punto di vista tecnico e umano, che caratterizzarono il programma Apollo.

«Ricorderemo anche i rischi che hanno accompagnato quelle missioni» sottolinea Tino Testolina, storico presidente degli Gruppo Astrofili Salese, «perché oggi, specie le nuove generazioni, non immaginano neppure cosa significò raggiungere la Luna. Non fu una cosa normale, bensì eccezionale, alla faccia di chi continua a contestare la veridicità di quello sbarco, alla fine alimentando solo la curiosità su quell’evento. In un periodo in cui imperversano ancora i terrapiattisti, nel 2019, siamo pronti con filmati e documenti storici a dimostrare quel che accadde quel 20 luglio 1969 sul nostro satellite».

La mission del gruppo salese è quella di informare e divulgare l’astronomia sul territorio. Oggi sono 128 i soci, residenti soprattutto nel Miranese e Riviera del Brenta, ma provenienti anche da Mestre, dal Trevigiano e dal Padovano. Un gruppo nato nel 1996 e quanto mai attivo sul territorio, capace di attirare le collaborazioni con l’Università di Padova e tanti enti di ricerca, e di organizzare una mostra, quella sull’Astronomia e Astronautica di Villa Farsetti, e di avere ospiti negli anni del livello di Margherita Hack, Janet Mattei, Alberto Guidoni, Paolo Nespoli e gli scienziati della Missione Rosetta.

«La mostra che organizziamo dal 1998 grazie alla partecipazione del pubblico e il consenso della critica, ci ha portati ad ampliare il numero delle sezioni fino a occupare due piani della settecentesca Villa Farsetti di proprietà comunale», ricorda il presidente Testolina. «E poi c’è il corso di astronomia tenuto da docenti dell’Università di Padova, dell’Istituto Nazionale di AstroFisica, del Centro di Ateneo di Studi e Attività Spaziali “Giuseppe Colombo” e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, tutti di Padova. I corsi sono a carattere divulgativo, ma non disdegnano approfondimenti per qualsiasi palato. L’osservatorio astronomico, unico in provincia di Venezia, è aperto durante tutto l’anno il giovedì sera, e in estate siamo a disposizione degli studenti e delle loro famiglie per fare astronomia di base fuori dagli impegni scolastici, e pratica di osservazione con la dozzina tra telescopi e binocoli astronomici in proprietà». Stasera sarà osservata la Luna in tutta la sua bellezza, anche se sorgerà un po’ tardi. —

Simone Bianchi

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