Il destino di Forte Marghera, dite la vostra

Gestione pubblica o concessione: domani un laboratorio
L’ingresso di Forte Marghera
L’ingresso di Forte Marghera
 Il titolo dell'incontro dice tutto: «Idee per forte Marghera». Domani dalle 15.30 il forte militare a ridosso di San Giuliano ospita un laboratorio partecipato, voluto dalla Marco Polo System di Pietrangelo Pettenò, la società che gestisce da anni la struttura, per un dibattito con i cittadini per «continuare il percorso per la valorizzazione, il recupero e il riuso del forte di Marghera in modo partecipato». Alle 15.30 l'apertura dei lavori con la presentazione dell'iniziativa alla presenza degli assessori Gianfranco Bettin e Bruno Filippini. Alle 16 la costituzione dei gruppi di lavoro e il via al confronto su tavoli tematici. Alle 19 la sessione plenaria con le conclusioni e la definizione dei prossimi appuntamenti di confronto.  Per Forte Marghera il 2011 si spera potrebbe essere l'anno delle vere decisioni. Messa da parte l'ipotesi della finanza di progetto, la giunta Orsoni è chiamata a decidere se proseguire sulla strada della gestione pubblica del forte - richiesta da una raccolta di firme che ha già raggiunto in questi giorni le oltre seimila adesioni e sta circolando anche sul web, con invii dei moduli da firmare via mail e attraverso Facebook - oppure percorrere la nuova via della concessione, prospettata dalla Impregilo nel suo progetto della «Città dei bambini» con cento milioni di investimenti prospettati per arrivare entro il 2015, anno dell'Expo, a creare un luogo-simbolo focalizzato sui più piccoli in grado di catturare due milioni di visitatori all'anno. La decisione della giunta comunale di inserire il progetto nella lista dei «Piani di recupero 2011» stralciandolo da quella dei «Project financing» infatti non cambia i piani di Eduka (onlus mestrina promotrice dell'iniziativa) e, soprattutto, quelli di Impregilo, dopo aver vinto la gara promossa due anni fa dal Comune. Contro una «gestione privata» del forte si sono mobilitate decine di cittadini ed associazioni. Dopo le tremila firme consegnate al Consiglio comunale la petizione ha già raddoppiato il numero di sostenitori, fa sapere Pietrangelo Pettenò. «Forte Marghera - spiega - sta assumendo i connotati di un nuovo quartiere verde di Mestre, vissuto e apprezzato da migliaia di persone che ogni giorno lo frequentano e lo vivono». La scommessa a cui è chiamata a dare una risposta la politica veneziana è di non poco conto. Si tratta di definire il ruolo del pubblico negli interventi di recupero e restauro nell'area e valutare se l'apporto privato deve essere prevalente o meno. Viste le magre risorse del bilancio comunale è ovvio che si cerchi la sponda dei finanziatori privati. Da qui la ripresa del dibattito che la Marco Polo System apre alla città con l'invito per il laboratorio partecipato di domani a forte Marghera.  Quest'anno il forte è la vera novità delle giornate mestrine. Qui si viene per cenare nei due punti ristorante aperti dai volontari, si viene a passeggiare, bere uno spritz, assistere a mostre e spettacoli, a vedere un film o solo per rilassarsi passeggiando nei prati. Una nuova opportunità di qualità della vita che deve collegarsi al doveroso recupero e restauro dei padiglioni napoleonici, dove si è scritta una pagina importante della storia della città. Domani al forte apre anche alle 18 la mostra «Il velo della sposa». Alle 21, «Fluxies», performance di Paolo Calzavara a cura di Krisis.  

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