«Il canale di Campalto muore nell’indifferenza»

Profondo solo mezzo metro, l’appello degli operatori al Magistrato delle Acque «Bisogna subito scavare e rifare le rive, altrimenti le attività chiuderanno»
MION CAMPALTO: VIA PASSO CAMPALTO DARSENA IMBARCAZIONE PRENDE FUOCO 12-07-2008 © LIGHTIMAGE
MION CAMPALTO: VIA PASSO CAMPALTO DARSENA IMBARCAZIONE PRENDE FUOCO 12-07-2008 © LIGHTIMAGE

CAMPALTO

Passare per il canale di Campalto? Solo quando c’è l’alta marea. Il principale collegamento d’acqua fra Venezia e la Terraferma è profondo non più di 50 centimetri e così anche i barchini più piccoli, come quelli a remi, in alcuni momenti della giornata attraversano il canale con difficoltà. Parte da queste considerazioni l’appello di Gabriele Marchi - titolare di una delle attività di ormeggio e di rimessaggio che si trova alla fine il canale - nei confronti del Magistrato alle Acque: «E’ necessario rifare immediatamente le rive con casse di colmata e scavare il canale – spiega, interpretando anche il pensiero di altri operatori. – Questo importantissimo corso d’acqua sta scomparendo senza che le autorità preposte al dragaggio se ne occupino. Il canale di Campalto è delimitato da bricole che servono solo come decorazione visto che il livello dell'acqua è quello della barena».

L’attuale situazione, denunciano gli operatori della zona, rischia di mettere in ginocchio le attività. Lungo il canale c’è una darsena con circa 150 imbarcazioni ormeggiate, due cantieri che, oltre alla barche a terra, ospitano una trentina di mezzi in acqua e, infine, lungo la riva sostano un altro centinaio di barche. «E’ facile immaginare come stiano vivendo questa situazione le realtà produttive del settore nautico della zona – continua Marchi – oltre ai proprietari delle innumerevoli imbarcazioni ormeggiate a passo Campalto, le attività produttive di Murano che erano solite scaricarvi le merci, i trasportatori in generale, i pescatori e le altre attività concentrate nell’area. Non dimentichiamoci la crisi economica.. E’ naturale che la gente scappi via. Non si può pensare che d’estate, per esempio, uno esca all’alba e rientri alle 3 per trovare l’alta marea». L’appello rivolto al Magistrato (che dalle concessioni ricava notevoli introiti) è dunque drenare il canale e sistemare le rive. “Speriamo che ci ascolti – chiude Marchi – altrimenti le nostre attività rischiano la chiusura».

Gianluca Codognato

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