I tuffi nella notte dal ponte di Rialto

VENEZIA. Si tuffano in quattro da ponte di Rialto intorno alle 2.30 del mattino. Protagonisti della performance un gruppetto di ragazzi sui vent’anni, quasi sicuramente turisti, che tra loro parlavano in lingua inglese e che hanno ripetuto lo spettacolo per una mezz’ora buona. Finché all’arrivo di un pattuglia di passaggio di tre militare se la sono svignata ancora nudi correndo scalzi, con gli indumenti tra le mani e bagnati fradici. Erano circa le 2.20 quando svestiti hanno lasciato maglietta e pantaloni sul ponte. Con addosso solo gli slip, si sono seduti cavalcioni sulla balaustra di marmo al centro di Rialto dal lato verso il bacino San Marco. Per qualche minuto hanno fissato da quell’altezza paurosa l’acqua scura del Canal Grande. E si sono accertati in silenzio che non passassero imbarcazioni. Riflettuto sul da farsi e senza sciupare l’occasione, il più impavido dei quattro ha preso coraggio. Dopo aver lanciato un grido, s’è gettato a corpo morto nell’acqua. Un manciata di secondi e un tonfo secco ha echeggiato nel silenzio della notte. Quando i tre rimasti sul ponte hanno visto che l’amico riemergeva esultando e intero, si sono tuffati a pioggia, uno dopo l’altro. Dopo aver rotto il ghiaccio, il gioco l’hanno ripetuto una decina di volte, risalendo dopo ogni tuffo, scalzi e in mutande, i gradini del Canal Grande e quindi di Rialto. Tra l’altro nel buio e con il rischio di finire addosso a qualche imbarcazione di passaggio, visto che nel frattempo l’adrenalina aveva preso il sopravvento. Mentre, seduti sul pontile in legno dei taxi, un gruppetto di una decina di ragazzi e ragazze, documentava con macchine fotografiche e smartphone l’impresa eroica degli amici, brindando allegramente al rito d’iniziazione. A un certo punto, il gioco è stato interrotto da una pattuglia di militari che si trovava di passaggio e che da lontano li hanno avvistati. Uno dei quattro si trovava ancora in acqua, quando è stato avvertito dai compagni sul ponte di darsela a gambe. I quattro non sono stati identificati.
Marco Petricca
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