I piani per l’ex Veneto City e i tre centri da valorizzare

DOLO
Lo sviluppo urbanistico di Dolo dopo lo stop definitivo a Veneto City e l’avvio della riqualificazione di piazza del Grano sono due dei nodi affrontati dai candidati sindaci alle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre a Dolo. Ai candidati abbiamo chiesto quale futuro urbanistico immaginano.
CARLOTTA VAZZOLER (“PROGETTO CIVICO”)
«Volendo associare dei tempi verbali ai due progetti, Veneto City è passato, mentre piazza del Grano è un participio passato che stiamo vivendo nel presente e di cui avremo conseguenze nel futuro. I contesti sono completamente cambiati per il primo progetto che dovrebbe essere completamente ripensato. Per piazza del Grano, invece, le conseguenze e gli impatti su viabilità, urbanistica, aspetti economici e immagine del paese li vedremo alla conclusione. Le priorità a Dolo sono tutt’altro. Nel nostro programma, vi sono molti punti importanti in tema di urbanistica e sviluppo e tra questi la revisione della viabilità, il recupero di aree e strutture dismesse e degradate sia comunali che private con accordi, la passerella e il parco di villa Angeli Ferretti, le piste la ciclabili Riviera del Brenta e Stradona, il parco di via Pasteur, gli spazi per attività pubbliche, l’anfiteatro all’aperto nella zona Conca, la piazza di Sambruson, il casello autostradale di Dolo».
EMILIO ZEN (“IL PONTE DEL DOLO”)
«Vogliamo lo stop al consumo di suolo. Lo sviluppo deve basarsi sul recupero dell’esistente con attenzione all’aspetto manutentivo. A Dolo occorre ragionare con l’Usl sulla riconversione delle aree ospedaliere abbandonate. Altre aree dismesse da recuperare sono in via Manzoni, collegate al trasferimento del deposito Actv. Altre questioni sul tavolo sono l’area ex cantine Ermolao e il cinema Excelsior. Non ci piace l’attuale operazione su piazza del Grano, impattante e minimamente condivisa. L’aspetto residenziale a Dolo sud deve andare di pari passo con la creazione di servizi e occasioni di socialità. L’area ex Veneto City, tornando al vecchio Prg, potrà essere occasione di sviluppo al servizio dell’economia dolese. A Sambruson tre piazze attendono una destinazione. Ad Arino serve sicurezza all’incrocio tra le vie Arino e Cazzaghetto».
GIANLUIGI NALETTO (“DOLO CITTA’GENTILE”)
Il masterplan del centro storico è il primo tassello di un lavoro che coinvolgerà il territorio comunale. I punti chiave sono il declassamento a “strada turistica” di via Matteotti e via Mazzini con divieto di accesso ai camion, corsie ciclabili e alberi, la riqualificazione del Foro Boario come porta ovest di Dolo, lo spostamento del deposito Actv e la riqualificazione di quell’area, la realizzazione della passerella pedonale sul Naviglio tra il Duomo e lo Squero e il rilancio dell’area sud. Per Sambruson sono previsti il campo sportivo, il restauro della barchessa, il rilancio dell’Antiquarium, la messa in sicurezza delle vie centrali, la prosecuzione delle ciclabili. Per Arino un’area polivalente per spettacoli, sagre e sport, una rotatoria all’incrocio tra via Arino e via Cazzaghetto. Per Veneto City gli strumenti urbanistici parlano chiaro: quelle, ridotte nelle dimensione, sono tornate ad essere due aree artigianali. Non consentiremo di fare un enorme centro commerciale e neppure una discarica o un inceneritore. La sfida sarà ottenere dalla Regione il casello dell’autostrada».
FABIO DEI ROSSI (“DOLO FUTURA”)
«“Dolo Futura” intende realizzare interventi che, diversamente dal passato, siano frutto di una reale partecipazione delle componenti sociali e siano coerenti e rispettosi dell’identità storico-culturale del paese. Archiviato il progetto Veneto City, occorre concentrare l’azione su interventi mirati a valorizzare il centro e le frazioni, con soluzioni innovative ecologicamente sostenibili, nonché a riqualificare gli edifici pubblici, le vie e le piazze soprattutto delle frazioni, realizzare nuovi spazi per soddisfare esigenze culturali e sportive. Tra gli interventi vi è la rivalutazione del progetto di piazza del Grano, la valorizzazione dell’ex Foro Boario e delle piazze di Arino e Sambruson, la riduzione degli incroci semaforizzati grazie a mini rotatorie, la realizzare di un centro culturale polifunzionale e di un teatro comunale, la valorizzazione dello spazio verde in via Pasteur». —
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