I “masegni” delle calli di Venezia lastricati di guano

VENEZIA. Masegni lastricati di guano, intere calli quasi impraticabili, sottoportici, rive, fondamenta coperte di escrementi di colombi e gabbiani. Senza veneziani, senza turisti, senza milioni di passi, ogni giorno e a tutte le ore del giorno, insomma, senza il presidio degli umani, la pavimentazione della città è diventata una distesa biancastra “opera” degli uccelli.
calle della bissa
Caso esemplare la zona di calle della Bissa, ridotta a una spianata di guano fino all’arrivo degli operatori di Veritas che, nei giorni scorsi, armati di scope e acqua, hanno provveduto a ripulire la zona.
Ma le aree della città “imbiancate” sono ormai molte, a cominciare da San Salvador, campo San Bartolomeo, le aree davanti ad alcuni supermercati, il sottoportico delle Acque, e, soprattutto, le calli lunghe e strette nelle quali il passaggio delle persone è ormai inesistente.
Come spiegano a Veritas, impegnata ormai da settimane nella sanificazione della città con lavaggi delle strade, degli imbarcaderi e dei corrimano di ponti e dei punti di appoggio, gli operatori intervengono su segnalazioni con acqua e scope, l’unico modo per ripulire le strade senza danneggiare i masegni. Oggi, intanto, è previsto l’intervento in calle dei Fuseri.
le abitudini
Affamati per la mancanza di turisti, di negozi aperti, di briciole, i piccioni ora emigrano verso Sant’Erasmo, dove ci sono campi, in cerca di semi e granaglie, come aveva spiegato al nostro giornale, l’ornitologo del Museo di Storia Naturale Mauro Bon.
i gabbiani
I gabbiani, invece, trovando poco pesce al mercato, e pochissimi rifiuti in giro hanno cambiato abitudini e quando hanno fame si spostano nella zona acquea a caccia di pesce. —
M.P.
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