«Ho visto bruciare e ho chiamato»

La testimonianza di Adriano Donaggio: «Grazie ai pompieri per la tempestività»

Fuoco, fumo, odore acre e paura in fondamenta Cannaregio per l’incendio del tetto di un capannone racchiuso tra le abitazioni. Verso le cinque del mattino Adriano Donaggio che abita all’ultimo piano dello storico palazzo Surian Bellotto – nel XVIII secolo fu sede dell’ambasciata francese e dal 1743 al 1744 il filosofo Jean–Jacques Rousseau fu segretario – ha visto avanzare una lingua di fuoco triangolare. Manuela Milani risiede invece in calle della Madonna; le fiamme le ha viste a un metro di distanza dalla finestra del suo bagno. Erano circa le 5.10 e si stava preparando per andare al lavoro. Immediatamente i due veneziani hanno contattato i vigili del fuoco che sono arrivati in pochi minuti. Hanno tranciato i lucchetti dei cancelli e lavorato tra le fiamme. Adriano Donaggio racconta: «Avevo sete e dalla cucina ho visto bruciare il tetto. Le fiamme si stavano avvicinando al nostro palazzo e anche al tetto dell’edificio di proprietà di Ca’ Foscari». Subito dopo Donaggio è sceso suonando i campanelli dei vicini, alcuni anziani, poi è rimasto in fondamenta a seguire le operazioni. Donaggio spiega la storia del capannone che nel tempo è stata anche una fabbrica di tappi di sughero. «Fa parte del Palazzo, ha un’entrata autonoma. Qui una decina di anni fa c’era Armani “Perle”. Gli eredi hanno venduto all’attuale società che sta facendo i lavori. Non so la destinazione. Accanto al capannone c’era una prestigiosa falegnameria acquistata alcuni anni fa da Ca’ Foscari con il progetto di farne un archivio».

Dopo la paura il sollievo e i ringraziamenti. Donaggio conclude: «L’intervento dei pompieri è stato tempestivo e professionale. Hanno domato l’incendio che lambiva le nostre abitazioni. Dobbiamo ringraziarli, tutto era sotto il loro controllo».

Nadia De Lazzari

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