“Guerra” infinita per la servitù di passaggio

SANT’ERASMO. I giudici hanno dato loro ragione sia in primo grado sia in Corte d’appello, ma quest’ultima ha ritenuto, nonostante le stesse condizioni di vita si registrino spesso in laguna, che «l’isolamento, abituale un tempo, è ormai rifiutato anche psicologicamente», così Gianni Boscolo e la moglie dovranno sopportare il passaggio proprio davanti casa loro, nell’isola delle Vignole, della famiglia di Orfeo Vianello. E passi per i pedoni, ma i Vianello coltivano fiori e così per almeno sei o sette volte al giorno passano con un carro largo più di due metri per trasferire la merce da portare poi al mercato. La causa va avanti ormai da più di 20 anni e i Boscolo, che coltivano ortaggi, non ne possono proprio più.
Prima tra i due poderi c’era un canale che si poteva attraversare solo in barca e i Vianello si muovevano sempre con quella, anche per raggiungere il vicino approdo dell’ Actv o altri punti delle Vignole. La situazione è cambiata nel 1972, quando si sono conclusi i lavori sul canale che divideva i due poderi: è stata sistemata una chiusa per impedire che la marea invadesse l’interno dell’isola e così è stato costruito un ponte e un passaggio tra le due sponde del canale, che i Vianello hanno utilizzato per i loro traffici commerciali: non usavano più la barca per raggiungere gli altri punti dell’isola, ma passavano proprio nel cortile dei Boscolo con il loro carretto «a ridosso del muro perimetrale, precisamente sotto le finestre della cucina». Dopo aver cercato un accordo e tentato di convincere i Vianello a percorrere una strada alternativa, che passasse dietro e non più davanti casa loro, senza ottenere risultati, hanno avviato la causa davanti al Tribunale di Venezia. Hanno vinto la prima volta: il Tribunale ha scritto a chiare lettere che non esiste «sul terreno di proprietà dei Boscolo un diritto di servitù di passaggio a favore dei Vianello». Decisione confermata in secondo grado. Ma la Corte d’appello, con un’ordinanza ha riaperto la porta ai Vienello, permettendo il loro passaggio sul terreno dei Boscolo, nonostante il Tribunale avesse confermato che soprattutto a causa di quel carretto, della frequenza dei passaggi e dell’area in cui avvenivano (davanti e non dietro la casa) si era trattato di vera «molestia e turbativa» per i Boscolo . I giudici di secondo grado sostengono che possono continuare a passare, nonostante per decenni i Vianello siano sempre transitati in barca lungo il canale per uscire dalla loro proprietà e addirittura anche il soccorso medico in caso di necessità proprio via acqua arriverebbe. «Nella stagione fredda o in presenza di brutto tempo, il movimento via acqua può essere tutt’altro che agevole e persino a volte pericoloso» scrivono , dimenticando che sono in migliaia in laguna quelli che vivono nelle isole e che sono costretti a muoversi in barca.
Giorgio Cecchetti
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