Guardia medica solo a Jesolo in agosto, Cavallino Treporti resta sguarnito
Zanella (Ct per tutti): «Servizio lontano e bloccato dai problemi di traffico». La replica dell’azienda sanitaria: «Nessuna Usl può ridistribuire i medici»

«È vergognoso che la continuità assistenziale, l’ex guardia medica, nel mese di agosto sia disponibile solo dalla sede dell’ospedale di Jesolo. Un ulteriore segnale di disattenzione verso Cavallino – Treporti». A denunciare la disponibilità fuori dal comune di Cavallino Treporti della guardia medica il capogruppo della lista “Ct per Tutti”, Angelo Zanella.
«Non solo la disparità di numeri in ambito di medicina generale», denuncia il consigliere di opposizione Zanella, «ma una vera e propria vergogna, per usare un termine ormai molto in voga, come fosse una guerra tra poveri. Solo quattro medici di base presenti a Cavallino – Treporti contro i 17 sul territorio di Jesolo. Ora anche il servizio ambulatoriale di guardia medica, ad agosto, sarà solo a Jesolo, con le ben note difficoltà di traffico per raggiungerlo da Cavallino – Treporti».
La protesta in Consiglio regionale
A battere i pugni in Consiglio regionale i consiglieri regionali di opposizione Zottis, Camani, Bigon, Luisetto, Montanariello, Baldin, Ostanel, Masolo e Zanoni, presentando una mozione su impulso del Movimento per la Sanità Pubblica Usl 4 che da anni si batte su questo tema. Fra le richieste, quella di far dichiarare il Comune di Cavallino-Treporti “zona sanitaria disagiatissima” per la presenza di soli quattro medici di base per un territorio che ospita ben 13.500 residenti, chiedendo alla Regione un piano che preveda welfare, alloggi, ambulatori, posti auto, indennità, sostegni e collaborazioni per rendere più attrattivo Cavallino – Treporti. Nell’elenco figurano anche le richieste di maggiori investimenti relativi alla telemedicina, di una convenzione conl’ Usl 3 per l’accesso ai servizi sanitari al Lido di Venezia e a Burano.
La replica dell’Usl
«Mancano medici in tutta Italia e, rispetto alle tante zone carenti, i pochi disponibili possono scegliere dove andare, come previsto dal contratto nazionale da più di 30 anni», replica l’azienda sanitaria, «Nessuna Usl ha il potere di redistribuire i medici di base nel territorio: a volte il rapporto medici- assistiti non è equilibrato, ma nessuno ha facoltà di imporre le sedi ai medici, e chi protesta lo sa bene. Vengono sollevate polemiche già sapendo che non si risolveranno fin quando non ci saranno medici a sufficienza».
«Ho letto con attenzione il piano strategico illustrato dall’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin per la carenza di infermieri in Veneto», rileva la sindaca Roberta Nesto, «Dal nostro Comune auspichiamo che lo stesso impegno venga esteso anche alla carenza dei medici di medicina generale. Come amministrazione locale non abbiamo competenze dirette in materia sanitaria, ma continuiamo a chiedere con forza alla Regione di mettere in campo azioni concrete anche per i medici. Siamo una comunità che chiede soltanto di essere curata e assistita. Continueremo a far sentire la nostra voce, con rispetto e determinazione». —
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