Giuliano Pisapia e Cinzia Sasso: il "sì" a Venezia

e già cronista della

, che ha scelto la sua città d'origine per unirsi in matrimonio e dire «sì» _ dopo una convivenza durata vent'anni _ davanti al sindaco Giorgio Orsoni, amico dello sposo. La cerimonia a Palazzo Cavalli.

Una data ritagliata tra gli impegni elettorali, perché la decisione era stata presa prima delle primarie; una cerimonia, come la raccontano i protagonisti, che ha visto assieme sposi maturi e testimoni giovani: per lo sposo, il ventiduenne Francesco figlio di Cinzia; per la sposa, il ventiquattrennne Marco nipote di Pisapia.

Tutti giovani i 15 invitati, nipoti dello sposo e loro amici. E poi Patrizia, sorella di Cinzia, e Lucia Nadin, studiosa dei rapporti tra Venezia e l'Albania, autrice, da ultimo, di

, adorata professoressa veneziana di Cinzia che ricambia da sempre l'affetto per l'allieva più brillante.

«Un amore nutrito di stima, rispetto, complicità, che è cresciuto sempre più giorno dopo giorno. Fino a farci desiderare di siglare con una firma davanti a un sindaco la nostra profonda unione» dice Pisapia.

E se lo sposo temeva di «non avere il vestito giusto» perché faticava a ritrovare «l'abito blu da cerimonia», la sposa ha scelto l'eleganza della semplicità, con un abito color panna smanicato, completato da una giacchina e scarpe nere.

Dopo il «sì», pranzo in laguna (cercando di sfuggire agli occhi e agli obiettivi indiscreti, tanto che il luogo è stato cambiato alla vigilia dal momento che il primo ristorante scelto era stato scoperto), e viaggio di nozze brevissimo: da Venezia a Milano, dove già domani gli impegni elettorali riprendono.