Giulia Schiff espulsa dall’Aeronautica «Inattitudine militare e professionale»

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dell’ex allieva che aveva denunciato episodi di nonnismo ai sui danni
Alessandro Abbadir

MIRA

Giulia Schiff, la ex allieva di Mira che denunciò episodi di nonnismo a suo carico, è stata espulsa definitivamente dall’Aeronautica militare. Il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso presentato in quanto «non è stata provata la ritorsione». Dopo il Tar del Lazio, anche il Consiglio di Stato le ha dato torto, dichiarando infondato il suo ricorso contro l’espulsione e condannandola anche al pagamento delle spese processuali. “Inattitudine militare e professionale”: questa la motivazione del provvedimento che l’Aeronautica aveva emesso a conclusione del suo corso di formazione e le aveva notificato nel 2019. Una decisione che la 22ennedi Mira aveva guardato da subito con sospetto. Le era apparsa una ritorsione per non aver “condiviso” le pratiche in uso dopo il conseguimento del brevetto di pilota: quel battesimo del volo che a lei era toccato nell’aprile 2018.

Il suo avvocato Massimiliano Strampelli però annuncia che sul versante penale la battaglia continua: «Chiederemo i danni al processo che si terrà il 5 novembre a Latina». L’ex allieva ufficiale aveva denunciato di essere stata vittima di atti di nonnismo, con un “battesimo del volo”, vicenda per la quale sono appunto sotto processo otto sergenti del 70º Stormo dell’Aeronautica di Latina, per lesioni personali pluriaggravate in concorso. Secondo l’accusa della Procura militare, la ragazza, dopo essere stata sollevata da terra e tenuta ferma per le gambe e le braccia, era stata colpita con violenza sul fondoschiena con fustelli di legno, le era stata fatta urtare la testa contro una semiala e infine era stata gettata in piscina. Una sequenza ripresa in un video in cui si sente lei urlare «mi fate male» mentre piange e singhiozza.

C’era stato sulla vicenda anche uno scambio di segnalazioni in chat fra il padre dell’allieva pilota, anch’egli pilota, e il comandante Vincenzo Nuzzo, a cui il genitore contestava le nuove “consuetudini”. Giulia Schiff, attraverso i suoi difensori, aveva fatto notare ai giudici amministrativi che nessuna azione disciplinare era intervenuta nei confronti degli autori delle lesioni, mentre erano aumentate le sanzioni che i superiori avevano inflitto a lei.

Ma questo non ha convinto i magistrati. La seconda sezione del Consiglio di Stato ha escluso “volontà ritorsive” dietro l’espulsione.

I giudici amministrativi hanno rimarcato che i “fatti oggetto di accertamento nell’ambito di un procedimento penale non possono essere assunti acriticamente come certi nel giudizio amministrativo” . —



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