Gianluca voleva lasciare il bar

La tragedia di Stra. L'uomo è stato trovato impiccato nel locale
Gianluca Zaghetto 36 anni di Stra suicida nel suo bar
Gianluca Zaghetto 36 anni di Stra suicida nel suo bar
 VIGONZA.
Potrebbe esserci ucciso già nella notte tra giovedì e venerdì Gianluca Zaghetto, 36 anni di Stra, titolare del bar «L'Isola Caffè» di via Regia a Busa di Vigonza, trovato morto domenica sera nel magazzino del suo locale.
 L'ultimo ad averlo visto, venerdì alle 2 e mezzo del mattino, è stato il fornaio, con negozio sempre sotto il porticato. L'uomo era giunto in via Regia per cominciare a preparare il pane e aveva parcheggiato l'auto nella piazzetta antistante. Nello stesso momento era arrivato anche Zaghetto, che aveva messo la sua auto col muso rivolto verso la farmacia. Ma quando il fornaio venerdì poco dopo mezzogiorno era uscito dal forno, la vettura di Zaghetto era posizionata in modo diverso: era rivolta verso la strada. «Ed è rimasta così tutti e tre i giorni» afferma il fornaio. Probabilmente Zaghetto giovedì notte si era rifugiato nel bar dopo aver avuto un duro confronto con i famigliari circa l'attività lavorativa. A quanto si sa desiderava dare una svolta alla sua vita, il bar gli sarebbe diventato una palla al piede, troppo vincolante. A casa invece lo esortavano a darsi da fare, a tener duro. Dopo l'abbandono del socio, due anni fa, ad aiutare Zaghetto c'era la madre, che ogni giorno preparava i piatti per la pausa pranzo degli esercizi vicini. Ed era la donna ad aprire il bar alle 6 del sabato. Dopo lo scontro di giovedì sera, forse, Zaghetto potrebbe aver avuto il sentore che le cose sarebbero cambiate. Si sa che la madre gli aveva telefonato e fino alle 11 lui aveva risposto. Venerdì, però, Zaghetto non aveva aperto il suo locale, e neppure sabato. I dipendenti degli esercizi vicini ricordano di aver trovato sia venerdì che sabato il piccolo plateatico del Caffè sporco e cosparso di bicchieri vuoti. «Abbiamo pensato che stesse male, siamo andati a sbirciare attraverso la vetrata ma era tutto spento. Poi qualcuno ha avvisato la famiglia», racconta un'impiegata. Domenica sera i genitori, preoccupati, lo hanno cercato anche al bar. Alla presenza dei carabinieri è stata forzata una porta secondaria. Zaghetto era nel magazzino interrato, penzolava da una trave, come cappio aveva usato il filo dell'antenna della tivù. Si è parlato di una delusione amorosa, di un legame interrotto un paio d'anni fa. Ma evidentemente dietro questo suicidio c'è anche la depressione. E forse dell'altro.  

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