Albero caduto in piazzale Roma, l’ipotesi dell’esperto: «Colpa di un fungo»
Il sopralluogo di Guerrino Benettazzo, florovivaista: «Pianta in sofferenza, il processo di marcescenza provocato da un fungo». Giovedì altri controlli dei tecnici comunali, la Procura a breve nominerà un perito agronomo

«C’è una inchiesta in corso, si faranno tutte le verifiche del caso ma non sono io che mi occupo degli approfondimenti, di certo quello che è accaduto è incredibile. Sono andato anche io oggi (giovedì ndr) a vedere l’albero, e non riesco a capire».
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, si è recato in sopralluogo a piazzale Roma per vedere con i suoi occhi. Ma per ora, si astiene da dare giudizi sulle cause, attendendosi al fascicolo aperto dalla Procura contro ignoti, con l’ipotesi di reato di lesioni colpose gravi.
Le perizie del Comune
Giovedì mattina attorno al leccio che lunedì, Festa della Repubblica, è piombato sulle persone che si trovavano a passare di lì, ferendone dodici, si sono riuniti i tecnici e gli esperti del settore Verde pubblico del Comune, che sta eseguendo le perizie e accertando lo stato di salute della grande pianta, sulla scorta dell’indagine interna avviata. Sotto gli occhi dei curiosi e nonostante la pioggia a tratti scrosciante, hanno effettuato gli approfondimenti del caso, che serviranno successivamente anche al Tribunale.
La Procura della Repubblica, sotto il coordinamento del procuratore vicario Stefano Ancilotto, incaricherà un agronomo di studiare il leccio, per capire perché il grande albero alto quasi 15 metri si è spezzato travolgendo i passanti. La Polizia locale ha stilato una relazione completa e certosina, raccogliendo tutta una serie di campioni: radici, corteccia, parte interna risultata spugnosa, foglie.
L’esperto: «La colpa è del fungo»
E giovedì a piazzale Roma, a visitare il grande leccio, si è recato anche Guerrino Benettazzo, tra i più noti esperti di alberature del territorio, noto florovivaista e perito, al quale basta uno sguardo per capire lo stato di salute di un albero. «L’albero era in evidente stato di sofferenza» spiega l’uomo, «nella parte Nord del tronco si può vedere il fungo cosiddetto “a mensola”, un parassita saprofita che si nutre di cellule morte. Tanto da innescare il processo di marcescenza dell’alberatura».
Per Benetazzo, non ci sono dubbi rispetto a cosa abbia fatto crollare l’albero sulle persone: «Da quanto ho visto, si evidenzia il motivo che ha portato allo schianto: il parassita delle piante legnose che colpisce alberi adulti con difficoltà vegetativa. Il micelio penetra dall’esterno della pianta e in maniera devastante distrugge le cellule interne approfittando di quelle morte».
Prosegue: «Questo processo non è improvviso, per cui quando iniziano dei piccoli segnali le piante vanno curate subito, altrimenti vanno abbattute. Ho voluto capire perché poteva esserci mio figlio». Chiude, indicando quelli che a suo sono indicatori chiari: «Altri segnali che emergono sono la scarsa vegetazione e la carente vigoria, per cui erano evidenti le problematiche della pianta».
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