Fusti tossici, Sos bonifiche: il Comune non ha i soldi
Mira. Il sindaco lancia l’allarme, l’amministrazione dovrà pagare una maxi-multa di 400 mila euro alla UE per non aver ancora messo in sicurezza le aree avvelenate in 60 anni

Le condizioni in cui è ridotta la discarica "terre rosse" di Mira
MIRA. Il Comune di Mira non ha soldi a sufficienza per portare avanti la bonifica della discarica di via Teramo dove dagli anni Settanta sono sepolti 7 mila fusti tossico nocivi provenienti dalle lavorazioni di Porto Marghera. A dirlo è il sindaco di Mira Alvise Maniero dopo che l'altra sera ha spiegato in Consiglio comunale l'arrivo di una maxi multa europea di 400 mila euro per i ritardi accumulati nel risanamento dell'area.
Bonifiche. «Nel corso degli anni - spiega Maniero- il Comune di Mira ha seguito la procedura di bonifica del sito di via Teramo di concerto con Regione Veneto, Arpav, Città Metropolitana. Durante le conferenze di servizi è stata affrontata la complessità progettuale arrivando a scegliere la tipologia di intervento comprendente la demolizione integrale degli edifici esistenti e la realizzazione di una sorta di sarcofago di cemento intorno dell'area in cui sono stati rinvenuti i fusti, una soluzione che comporta l'esproprio delle aree. In seguito alla diffida ricevuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dello scorso dicembre il Comune di Mira ha sollecitato la ditta incaricata a consegnare in anticipo rispetto ai tempi prestabiliti il progetto definitivo che è stato inviato alla Regione Veneto. Va detto che il progetto prevede costi superiori all'importo di finanziamento regionale assegnato».
I costi. L'intervento costa complessivamente 2,5 milioni si euro. Soldi che nemmeno il Comune ha. «Non è stato previsto come coprire questo importo- ha detto Maniero neanche in sede di previsione bilancio 2016-2018. «Di fatto soldi per fare la bonifica la Regione non me mette a sufficienza e il Comune non ne intanto fioccano le multe Ue.
Veleni ovunque. La situazione è pressoché immobile anche per le altre 11 discariche presenti e mappare sul territorio. C'è quella di mista rifiuti solidi urbani e fusti a Ca' Perale al confine con Mirano, in cui ciclicamente emerge dal terreno del percolato, nell'area Olmo Trescievoli. Nessuno dimentica la discarica della C&C un'azienda di via Foscara a Malcontenta che finì sotto sequestro negli anni scorsi a causa di produzioni illegali con presenze massicce di diossine. Due enormi cumuli sono ancora all'interno delle ex strutture industriali ora chiuse a ridosso del centro abitato. C'è poi l'enorme discarica di ceneri di pirite di via Bastie: la zona viene ora chiamata "Terre Rosse" perché ormai la pirite ha invaso i terreni circostanti.
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