Fusina, incendio all’Ecoricicli Per il perito non fu doloso

Nel separatore dei rifiuti trovati elementi ferrosi che non dovevano esserci L’azienda invece sostiene da sempre che l’origine del rogo sia intenzionale
Agenzia Candussi, incendio deposito Veritas a Fusina
Agenzia Candussi, incendio deposito Veritas a Fusina

Processo per l’incendio all’Eco-riciclo di Fusina, per il perito del giudice è stato un incidente. E in questo concorda con il tecnico nominato dalla Procura, mentre l’esperto nominato dall’azienda che gestisce l’impianto è convinto che si sia trattato di un incendio doloso. Secondo quanto ha stabilito l’ultima perizia all’interno del macchinario usato per separare i rifiuti da cui era partito l’incendio c’era del materiale ferroso, che non vi doveva essere. Materiale che ha contatto con gli ingranaggi del macchinario una volta trascinato ha provocato delle scintille da cui sono scaturite le fiamme. Dopo aver ascoltato gli esperti delle parti in causa, per vederci chiaro sull’incendio il giudice Claudia Gualtieri nell’udienza scorsa del 2 febbraio ha deciso di disporre una perizia tecnica. I fatti risalgono al giugno del 2017, quando un rogo dalle dimensioni spropositate avvolse tra le fiamme l’impianto per il trattamento dei rifiuti ingombranti di Fusina (inaugurato solo da 6 mesi), incenerendolo completamente. Due operai rimasero leggermente intossicati nel corso dell’incidente, ma non si sono costituiti parte civile. Le indagini sono state condotte dalla polizia giudiziaria dei vigili del fuoco che nella sua relazione ha evidenziato due ordini di problemi: la non correttezza della procedura di smaltimento dei rifiuti, in particolare nella fase della cernita, e l’assenza di formazione adeguata del personale in servizio all’impianto di Fusina, come invece previsto dal piano di sicurezza predisposto per ogni luogo di lavoro. L’azienda al tempo aveva spiegato che, nel momento in cui si erano innescate le fiamme, era entrato in funzione l’impianto antincendio e alcuni operai erano intervenuti utilizzando gli estintori. Ma la velocità di propagazione del rogo era stata così elevata che i dipendenti erano dovuti fuggire senza poter fare molto per evitare la devastazione delle fiamme. Sotto accusa per incendio colposo sono finiti l’amministratore delegato e legale rappresentante di Ecoricicli Veritas, Vittorio Salvagno; Alessio Bonetto, responsabile tecnico e direttore operativo dell’impianto di Fusina; Roberto Ardemagni, responsabile del servizio di protezione e prevenzione.

Nel corso delle precedenti udienze, il consulente incaricato dal pm Andrea Petroni aveva dichiarato che l’impianto antincendio della struttura «non era idoneo» proprio a causa della presenza di un trituratore. Per la controparte, invece, si era trattato di un «incendio doloso» per il quale non era stato possibile risalire né i punti d’innesco né l’acceleratore usato. —



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