Furti e rapine oltre all’omicidio Nuove accuse a Tolomei e Ferro

CHIOGGIA. Oggi tocca a Gianni Tolomei, mentre domani a Walter Ferro. Sono i due chioggiotti accusati di aver ucciso il 33enne moldavo Vitalie Homencu il 7 gennaio dello scorso anno: il primo, in carcere a Vicenza, dovrà comparire oggi davanti ai giudici del Tribunale del riesame di Venezia presieduto da Angelo Risi, al quale il suo difensore, l’avvocato Mauro Serpico, è ricorso contro l’ordinanza di custodia cautelare per omicidio volontario premeditato, rapina, occultamento di cadavere e porto abusivo di un’arma, la pistola utilizzata per uccidere lo straniero. Domani, invece, negli uffici veneziani della cittadella della giustizia di Piazzale Roma, il secondo verrà interrogato, alla presenza del difensore avvocato Mariarosa Cozza, dal giudice Massimo Vicinanza, che nei suoi confronti ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Su Ferro pesano le stesse accuse piovute addosso a Tolomei e la differenza di trattamento, che gli stessi pubblici ministeri Roberto Terzo e Walter Ignazitto avevano auspicato, si deve al fatto che Ferro ha collaborato con gli investigatori delle squadre mobili di Vicenza e Venezia prima di tutto indicando il luogo dove era stato sepolto il cadavere di Homencu, a Sant’Anna, in secondo luogo raccontando chi gli aveva sparato, cioè Gianni Tolomei, e per quale motivo. Lo stesso Ferro, comunque, c’era e, anzi, sarebbe stato lui ad accogliere il giovane moldavo e ad accompagnarlo da Tolomei, che poi a sangue freddo gli avrebbe sparato due colpi.
Per ora, Tolomei si è rifugiato dietro il silenzio, limitandosi a non rispondere alle domande, ma avrebbe fatto sapere, attraverso il suo legale, di essere pronto a rilasciare dichiarazioni ai rappresentanti della Procura dopo la decisione che oggi prenderà il Tribunale del riesame. Evidentemente solo se i giudici veneziani riterranno che indizi e prove raccolte nei suoi confronti sono gravi e sufficienti, respingendo così il ricorso presentato dall’avvocato. Improbabile, infatti, che se l’ordinanza venisse annullata accogliendo le tesi difensive, Tolomei risponda alle domande. Sia colui che avrebbe premuto il grilletto sia Ferro avrebbero da raccontare altro, oltre che l’omicidio compiuto per derubare Homencu di 15 mila euro, che si era portato per acquistare una Mercedes usata da rivendere a Chisimaio. Gli investigatori della polizia, infatti, stanno indagando su una serie di furti e rapine commessi anche in una banca con il conseguente sequestro del direttore, che potrebbero aver commesso i due assieme ai loro complici.
Tolomei, il figlio, un dipendente romeno, un secondo romeno loro conoscente e arrivato dal Lazio, e Ferro, infatti, erano stati arrestati il 27 marzo dello scorso anno vicino a Sant’Anna immediatamente dopo un furto, probabilmente uno dei tanti, commesso in un’azienda agricola della zona.
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