«Furti e drogati davanti all’attività, così non si lavora più». La video denuncia del titolare della Carrozzeria Moderna

Paolo Favaretto domenica mattina ha chiamato le forze dell’ordine per far spostare le persone che bivaccavano davanti all’attività di via Giustizia, a Mestre. Lunedì andrà a protestare con i dipendenti nella sede del Drop In

Marta Artico
Mestre (VE), 09/02/2020 Carrozzeria Moderna subisce l'ennesimo furto. Foto P. Pulese/ag.Lorenzo Pòrcile
Mestre (VE), 09/02/2020 Carrozzeria Moderna subisce l'ennesimo furto. Foto P. Pulese/ag.Lorenzo Pòrcile

«Questa mattina, domenica 3 marzo, mio figlio è andato davanti all’attività e ha trovato una ventina di persona buttate davanti alla carrozzeria, per terra, così abbiamo chiamato carabinieri, polizia, tutte le forze dell’ordine perchè non ne possiamo davvero più di questa situazione di degrado». 

agenzia: Candussi. Giornalista: Chiarin. Descrizione: Carrozzeria Moderna, via della Giustizia, Mestre. Nella foto i titolari: da sinistra Favaretto Mattia e Favaretto Paolo
agenzia: Candussi. Giornalista: Chiarin. Descrizione: Carrozzeria Moderna, via della Giustizia, Mestre. Nella foto i titolari: da sinistra Favaretto Mattia e Favaretto Paolo

Paolo Favaretto, titolare assieme al figlio Mattia dell’Auto Carrozzeria Moderna di via Giustizia, per l’ennesima volta denuncia una situazione, quella della strada che si stacca dalla stazione di Mestre e che poi si allunga fino al cavalcavia dell’Amelia, diventata insostenibile. 

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Tanto che lunedì mattina, 4 marzo, alle 11.45, si presenterà con i dipendenti al servizio del Comune, che si trova poco distante, per protestare. 

«Da una parte i furti» racconta «e siamo arrivati a ben 37, un caso oramai nazionale le tante volte che sono venuti a scassinarci la carrozzeria per portare via soldi, rompere le macchinette, rubare automobili e via dicendo».

Prosegue: «Ogni giorno ci sono tossicodipendenti che si “fanno” davanti a noi, e se per caso gli diciamo di spostarsi, anche con gentilezza, ci urlano dietro e ci mostrano la siringa per minacciarci. Possibile? E’ vita questa? Si può lavorare così? Dispiace per queste persone, ma cosa dobbiamo fare?»

Da qui lo sfogo, in un video pubblicato online e girato a tutti: «Abbiamo venti dipendenti, ma lavorare in via Giustizia è impossibile, oggi è domenica e noi siamo qui a lavorare e mandare avanti il negozio. Abbiamo subito più di 37 furti e adesso abbiamo una invasione di gente che dorme, e ciò dà una brutta sensazione, i clienti hanno paura a venire qua. Ma perchè deve succedere? Le istituzioni cosa fanno?»

Prosegue: «Devono per forza dormire davanti alle nostre vetrine? E ogni giorno noi puliamo. Molti di loro si fanno le dosi davanti a noi. Mi appello alla Meloni e al capo dello Stato, ho sempre votato, non fatemi dimenticare di farlo».

Infine si rivolge al Comune: «Realizzate una struttura per queste persone, che hanno un problema, ma fate qualche cosa, perchè così non si può più andare avanti, non possiamo farcene carico noi lavoratori».

Favaretto ha dovuto mettere delle transenne davanti al negozio, ma non è abbastanza. 

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