Forza Italia, Magnolato se ne va

SAN DONÀ. Vasco Magnolato cambia spartito. Il professore di musica, ex sindaco di San Donà, allora Pd, lascia il direttivo provinciale e comunale di FI, in polemica con l’ingresso di Francesca Zaccariotto tra i berlusconiani, il modo in cui è condotta la campagna elettorale e la scelta del candidato sindaco. Intanto, il nome più accreditato torna a essere quello di Gianni Corradini, mentre sono in pole anche Carla Midena e sempre i due unici nomi ufficiali, Paolo Madeyski per FI, e Francesca Pilla indipendente per la Lega, che sembrano essere però più che altro due bandiere ammainate. Ma la coalizione avrebbe ancora degli assi nella manica.
Una durissima lettera di Magnolato al coordinamento provinciale e sandonatese critica il metodo. La coordinatrice locale Lucia Camata non lascia trasparire turbamenti: «Ho chiesto di parlargli, la sua esperienza e apporto sono fondamentali». La goccia è stata l’ingresso di Zaccariotto e la lista in FI. Diego Cancian dal direttivo è perplesso: «Mi dispiace, ma non capisco le dimissioni. La Zaccariotto ha la maggior esperienza e spessore politico nel territorio e non vanno contestate le scelte del partito regionale se si vuole crescere». Un film già visto per FI, che negli anni ha visto un travaso di nomi e dimissioni eccellenti, dai tempi di Oliviero Leo, poi la stessa Camata.
Ora il partito è di nuovo diviso tra i vecchi e nuovi entrati. «Ho dovuto constatare», si legge nella lettera di Magnolato, «che la coordinatrice e tutto il gruppo dirigente di San Donà, è stata esautorata. Nulla da eccepire circa la metodologia che, secondo statuto prevede la decisione spetti al coordinatore regionale, sentiti il provinciale e comunale. Il comunale non è stato sentito, solo informato successivamente, e per il coordinatore provinciale sembra che la cosa sia analoga».
Poi i riferimenti alla campagna elettorale ora entrata nel vivo. «La trattativa», ricorda, «con la Lega è stata avocata dall’onorevole Brunetta e da Francesca Zaccariotto che hanno incontrato più volte il vice governatore Gianluca Forcolin. Bene per Brunetta e Forcolin, ma Zaccariotto perché?», si chiede, «è iscritta a FI da poche settimane, anche se negli incontri di coalizione si è sempre accreditata come capo politico della sua lista. Perché non hanno partecipato anche esponenti degli altri gruppi? Ma la domanda vera è: perché non ha partecipato la coordinatrice comunale? Spodestando così, di fatto, tutto il gruppo dirigente del partito di San Donà, che ha dovuto apprendere dai giornali l’andamento delle trattative».
«Ora», conclude, «salta fuori un nuovo nome che dovrebbe essere assunto come proprio da FI di San Donà che però non ha mai partecipato, con i suoi dirigenti locali seppur come spettatori, a nessun incontro. Nome che viene imposto. Analogamente a quanto è avvenuto quest’estate con Francesca Pilla. Nessuna condivisione. Solo gli autori dello sgarbo politico sono diversi. E pensare che quello sgarbo è stato il peccato originale addotto come motivazione del rifiuto della candidata imposta da Forcolin».
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