Fondazione di Venezia sostiene l’ampliamento delle portinerie di quartiere

Un contributo di 300 mila euro al Centro Servizi per il Volontariato per il progetto finalizzato a creare avamposti strategici in alcune zone della Città metropolitana. Tanti i servizi offerti ai cittadini, dal presidio infermieristico agli eventi culturali, fino alle piccole manutenzioni

La Portineria di quartiere in via Piave a Mestre
La Portineria di quartiere in via Piave a Mestre

Garantire un sostegno, non solo materiale, alle persone più fragili nelle loro necessità quotidiane. E' questo l'obiettivo delle "Portinerie di quartiere", per cui Fondazione di Venezia e Centro Servizi per il Volontariato di Venezia hanno sottoscritto un nuovo accordo di collaborazione che nei prossimi tre anni sosterrà lo sviluppo e la diffusione nel territorio metropolitano degli avamposti strategici.

Previsto anche lo sviluppo di un ulteriore progetto, ancora in via di definizione, destinato a dare forma a nuove azioni di rigenerazione urbana e che interesserà edifici della terraferma collocati in aree degradate o abbandonate.

L'accordo prevede, da parte della Fondazione, un contributo complessivo di 300 mila euro finalizzato in via prioritaria al potenziamento e all'ulteriore diffusione delle portinerie di quartiere. Le azioni che verranno messe in campo vedranno anche il coinvolgimento delle Fondazioni di Comunità, partner strategici della Fondazione sul territorio metropolitano vasto.

Dal 2021 ad oggi sono state attivate cinque portinerie, due in centro storico a Dorsoduro e alla Giudecca, due a Mestre in via Piave e in quartiere Altobello, e una a Chioggia. Vi operano circa 150 volontari e i ragazzi del servizio sociale, a cui si aggiungono, laddove previsto, giovani con disabilità e fragilità per l'inserimento lavorativo. Le persone che si rivolgono alle portinerie sono approssimativamente 500 ogni mese.

Tra i servizi offerti, si va dal presidio infermieristico alla richiesta di documenti online e alla prenotazione di visite mediche, dal prestito di libri e giocattoli alla presentazione di libri e all'organizzazione di eventi culturali, da piccoli lavori di manutenzione ai servizi del centro di ascolto e dello sportello sociale, dalla distribuzione di vestiario alla consegna della spesa alle persone con particolari fragilità, sole e con una scarsa rete di supporto familiare e amicale, spesso residenti in zone isolate o disagiate.

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