Fincantieri vuole saperne di più
Pilkington disponibile ma vuole capire l’impatto del terminal sulle sue attività
Eni, Versalis, Fincantieri, Pilkington e tutte le altre aziende attive in Prima Zona Industriale a Porto Marghera – dove su indicazione del Comitato dovrebbe essere realizzato un nuovo terminal croceristico con due ormeggi e una seconda e nuova stazione marittima il laguna – aspettano ancora di essere contattate dall’Autorità Portuale veneziana per capire gli impatti di questo progetto sulle loro attività. Le società e i loro dipendenti – sopratutto quelle che hanno investito o hanno programmi di investimento, come Eni, Pilkington e Fincantieri – temono di trovarsi davanti un progetto preconfezionato senza sentire il loro preventivo parere. Tant’è che Fincantieri ha chiesto di essere messa al corrente e al più presto, del progetto del nuovo terminal croceristico.
Anche Eni-Verslis e Pilkington vogliono saperne di più.
In particolare la Pilkington che potrebbe essere coinvolta dal possibile arretramento (fino a 45 metri) della sponda del canale Nord che comporterebbe lo spostamento di una parte dei suoi impianti, appena riavviati dopo una lunga crisi. Il timore maggiore delle aziende è l’agibilità del Canale Nord e del bacino – che lo collega con il Canale dei Petroli (Malamocco-Marghera) e il Vittorio Emanuele – attraversato quotidianamente da navi commerciali, comprese che riforniscono di combustibili Eni e di sabbia e altre materie prima la Pilkington. «Ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione o richiesta di incontro da parte dei proponenti del nuovo teminal croceristico sul Canale Nord – dice Alessandro Michetti, direttore dello stabilimento Pilkington – . Posso però già dire che per noi qualsiasi soluzione che permetta la continuità della nostra piena attività anche in presenza del nuovo scalo croceristico, per noi è possibile purché non comporti aggravio di costi a nostro carico». La precisazione di Michetti è più che dovuta visto che si prospetta la possibilità di arretrare la sonda del Canale Nord proprio nell’area di proprietà di Pilkington, cosa che costringerebbe l’azienda a spostare in parte gli impianti esistenti, avviando una lunga e costosissima operazione.
(g.fav.)
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