Fincantieri, scatta la cassa integrazione

Dal 28 febbraio riguarderà 300 dei 1.200 lavoratori
Arriva la cassa integrazione alla Fincantieri di Marghera Mancano commesse polo nautico in crisi
Arriva la cassa integrazione alla Fincantieri di Marghera Mancano commesse polo nautico in crisi
 
MARGHERA.
Il 28 febbraio partiranno le 13 settimane della prima fase di cassa integrazione ordinaria per 300 dei 1.200 lavoratori dello stabilimento di Marghera di Fincantieri. Il reparto più colpito dall'ammortizzatore sociale, come numero di addetti coinvolti, sarà quello del Prf Navale (attività di scafo) con i suoi 250 lavoratori.  Ieri Confindustria ha inviato la comunicazione sugli ammortizzatori sociali dell'azienda alle segreterie provinciali veneziane di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm.  I piani di Fincantieri di cui si parla dallo scorso autunno prevedono la possibilità che entro dicembre la cassa integrazione venga applicata a ben 529 lavoratori, cioè quasi il 50% dei dipendenti.  I sindacati, preoccupati del fatto che la crisi congiunturale del mercato delle navi da crociera possa trasformarsi in una crisi strutturale dell'azienda e del sito produttivo di Marghera, annunciano possibili mobilitazioni per i prossimi giorni.  Giovedì, i segretari provinciali delle organizzazioni dei lavoratori si troveranno con i rappresentanti delle rsu aziendali. Diego Panisson di Uilm annuncia: «Proporremo subito una manifestazione cittadina per dare ampia visibilità ai lavoratori». Luca Trevisan della Fiom e Gianni Fanecco della Fim, invece, rimangono più nel generico dicendo: «Metteremo in atto tutte le iniziative necessarie a difendere le produzioni e i posti di lavoro». Nel contempo, tutti e tre i sindacalisti affermano: «È da tempo che chiediamo un tavolo istituzionale con il sindaco Giorgio Orsoni e il prefetto Luciana Lamorgese, necessario per dare prospettive all'azienda e al sito produttivo, ora è venuto il momento di passare dalle parole ai fatti».  «Quello che più ci preoccupa - afferma il leader della Fiom veneziana - è che ci venga imposta una cassa integrazione al buio, senza nessuna prospettiva di sviluppo per il futuro». «È da tempo che sentiamo dire - tuona il responsabile della Uilm - che dovrebbero arrivare le commesse per due navi per il cantiere di Marghera e due per Monfalcone, ma di concreto non c'è ancora niente».  «Se non si prenderanno provvedimenti in fretta - aggiunge il responsabile della Fim - il rischio è che dalla cassa integrazione ordinaria si passi a quella straordinaria».  I sindacalisti sostengono che il tavolo istituzionale dovrà anche assicurare garanzie ai 2.800 lavoratori degli appalti di Fincantieri, «i meno tutelati di Porto Marghera», denunciano i rappresentanti sindacali.

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