Fiamme e fumo nella sede Ing allarme, evacuate 25 persone

Un principio di incendio fa scattare l’allarme. Qualche attimo di paura, poi una ventina di clienti e il personale della banca è costretto ad evacuare l’edificio. Tutto si risolve nel giro di pochi minuti. Tanto che, al loro arrivo, i vigili del fuoco trovano solo un odore acre di bruciato.
È successo ieri mattina, nella filiale Ing di Mestre, al numero 35 di via Poerio. Il fatto è avvenuto intorno alle 9.50. L’odore plastica bruciata attira l’attenzione dei dipendenti. Subito si accorgono che qualcosa non va per il verso giusto: un cortocircuito all’interno di una delle scatole di derivazione dell’immobile dà il via a un principio di incendio.
Scatta immediatamente l’allarme e le venticinque persone all’interno (tra clienti e personale della banca) escono dall’edificio. L’allarme incendio arriva addirittura a Milano. I sistemi centrali di monitoraggio (attivi 24 ore al giorno), infatti, hanno comunicato il problema da Mestre alla sede centrale di via Testi.
Vengono subito allertati i vigili del fuoco ma, al loro arrivo, la situazione è già risolta. Come riferisce la banca, con sede legale a Milano, gli estintori in dotazione alla filiale di Mestre sono stati sufficienti a domare le fiamme.
In effetti, appena arrivati sul luogo, i vigili hanno potuto solo constatare lo spegnimento dell’incendio. A quel punto, sono iniziate la messa in sicurezza dell’immobile e le verifiche di agibilità.
Per tutta la giornata di ieri, la filiale è stata inaccessibile. Al suo interno, uno strato di polvere copriva il pavimento e l’odore di bruciato si è diffuso dall’ingresso della banca anche all’esterno. Il nastro bianco e rosso dei vigili del fuoco ha delimitato l’area fin dalle prime ore della mattina.
Ancora incerta la causa del corto circuito. «Da una prima analisi il danno è circoscritto alla scatola di derivazione», fa sapere un addetto di Ing. Gli interventi tecnici di ripristino dell’impianto sono già stati avviati. «La filiale», conclude l’addetto «tornerà operativa in breve tempo». —
Eugenio Pendolini
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