Falsa fideiussione Cinque anni a Luigi Gallo

Condannato l’ex presidente del Venezia Calcio: vittima, nel 2005, il Torino Provvisionale di un milione e mezzo alla figlia del patron granata, Cimminelli
Di Giorgio Cecchetti
MESTRE: DOTT. LUIGI GALLO 28/04/05 © L. P˜rcile
MESTRE: DOTT. LUIGI GALLO 28/04/05 © L. P˜rcile

MESTRE. Ancora una volta l’ex presidente del Venezia Calcio, quello succeduto al vertice della squadra arancioneroverde a Franco Dal Cin e che ha preceduto i fratelli Arrigo e Ugo Poletti, il genovese Luigi Gallo, è scivolato su una falsa fideiussione. Ieri, infatti, per la falsa fideiussione ai danni del Torino calcio nel 2005, in cui la parte lesa era l’allora patron Franco Cimminelli, sono stati condannati, a cinque anni l’imprenditore Luigi Gallo e i due intermediari dell’operazione, Alberto Balestrazzi, a 4 anni e 8 mesi, e Gianni Tortorella, a 4 anni. A Cinzia Cimminelli, figlia dell’ex patron granata, scomparso nel gennaio scorso, è stata riconosciuta una provvisionale di 1 milione 570 mila euro.

Nello stesso anno, almeno stando alle accuse della Procura veneziana, il 52enne Gallo avrebbe messo in atto lo stesso “trucco”. E, per portarlo a termine, avrebbe utilizzato gli stessi mediatori condannati a Torino, il veronese Balestrazzi e il vercellese Tortorella, il primo di 65 anni, il secondo di 45.

In laguna devono rispondere di truffa e falso in scrittura privata. Pochi giorni prima della messa in liquidazione della società calcistica retta allora da Dal Cin che poi patteggerà una pena di un anno e sette mesi di reclusione per bancarotta, proprio per evitarla, il presidente Gallo si era presentato in cancelleria del Tribunale con una fideiussione che arrivava a coprire fino a un massimo di 30 milioni di euro in favore dell'Ufficio delle Entrate di Venezia, a garanzia del debito di 16 milioni di euro maturato dalla società calcistica con l'erario. Un veloce controllo, però, mise in luce che quella polizza era fasulla: le Assicurazioni Generali che avrebbero dovuto garantire confermarono di non saperne nulla. Stando all'accusa, a realizzare il falso sarebbe stato Franco Di Flavio, con la collaborazione e l'intermediazione di Balestrazzi e Tortorella: tutti avevano agito su commissione di Gallo «dietro pagamento di ingenti somme», sostiene il capo d’imputazione.

La bancarotta, invece, riguardava innanzitutto 148 mila euro che Dal Cin avrebbe distratto, prelevandoli nel 2005 da un conto corrente della società, soldi poi in parte finiti nelle tasche di Gallo. E qualche mese prima, nel 2004, ancora Dal Cin era accusato di aver prelevato altri 150 mila euro finiti nei conti di una sua società, la Itg spa. I due, assieme, avrebbe distratto ancora 74 mila euro utilizzati nei mesi precedenti al fallimento per pagare a persone estranee al Calcio Venezia «viaggi e alberghi».

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