Ex conventi e fortificazioni: altri beni demaniali in vendita

VENEZIA Conventi, fortificazioni, fabbricati sparsi tra centro storico e isole. Per un valore economico stimabile sugli undici milioni di euro. Sono gli immobili, sparsi tra centro storico e isole, di proprietà del Demanio che da qui ai prossimi tre anni saranno messi all’asta e sacrificati per ridurre il deficit italiano di 1,25 miliardi di euro.
Undici, in totale, nel solo Comune di Venezia, 36 in Veneto e 420 in tutta Italia. Il pacchetto fa parte del piano di dismissione concordato dal governo con Bruxelles, previsto nella finanziaria di dicembre scorso e confermato nel Def di aprile. Una mossa che ha permesso all’Italia di chiudere il negoziato europeo con un disavanzo al 2% per il 2019 e che ha evitato la procedura d’infrazione.

Lunedì, in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto che «individua su proposta dell’agenzia del Demanio gli immobili di proprietà dello Stato non usati a fini istituzionali da ricomprendere nel piano di cessione degli immobili pubblici».
L’obiettivo di Roma è, da qui ai prossimi tre anni, recuperare 1,25 miliardi. Una parte di questi, ben 950 milioni, da qui a fine 2019. Sono tre i binari lungo i quali corre questo piano di dismissione. Il primo spetta all’Agenzia del Demanio, che metterà sul piatto in totale 1600 beni. Così divisi: 420 immobili per un valore di altrettanti milioni e 1.200 per 38 milioni.
Il primo gruppo racchiude gli asset economicamente più redditizi e più appetibili sul mercato. E in questa lista rientrano gli undici immobili veneziani, già elencati nel decreto. C’è, ad esempio, il convento di San Salvador e il convento di Sant’Anna e San Giovanni in Laterano.

Sempre a Venezia, centro storico, verranno messi all’asta alcuni fabbricati di pertinenza della scuola grande di San Giovanni Evangelista. Al Lido, invece, la vendita riguarderà l’area parcheggio, l’area ad uso sportivo e il nucleo fortificato delle batterie Emo e Casabianca.
Nella lista rientra anche l’ex forte Barbarigo e il ridotto di Sant’Erasmo Nuovo. Impossibile, al momento, stimare con precisione chirurgica il valore economico degli undici immobili che tra Venezia e isole saranno messi all’asta. Con ogni probabilità – fa sapere l’Agenzia – proprio oggi sarà pubblicata la prima tranche di tre bandi. Dettagli, costi e modalità riguarderanno in un primo momento circa 90 immobili. Da qui ai prossimi mesi, invece, i bandi riguarderanno gli altri 330 edifici pubblicati nel decreto.

Il secondo binario nel piano di dismissione coinvolge circa 1.200 piccoli immobili che, secondo le stime, porteranno nelle casse dello Stato 38 milioni di euro. Infine, l’ultimo tassello chiama in causa Invimit, società di gestione del risparmio del Tesoro. E se il piano di dismissione del governo gialloverde è l’extrema ratio per far quadrare i conti, in parallelo prosegue l’ordinaria attività di vendita da parte del Demanio.
Anche in centro storico, dove l’Agenzia mette in vetrina fino a settembre due immobili a Rialto. Il primo, diciannove metri quadri con affaccio su campo Bella Vienna, è parte di un edificio storico che confina con un locale. Il prezzo base è di 290 mila euro. Il secondo, a pochi passi, è al civico 214 di San Polo e ha una superficie di 34 metri quadri.
È sottoposto a vincolo storico-artistico e l’asta parte da 393 mila euro. Per entrambi, la scadenza delle offerte è fissata al prossimo 6 settembre. —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia