Europeo, lavoratori abbandonati
SAN STINO. Lavoratori del mobilificio Europeo indignati: la famiglia Petrovich investe in una nuova società ma non ci sarà spazio per nessuno dei 200 dipendenti. Tra di essi decine di lavoratori residenti a San Stino, Ceggia, San Donà , Noventa, Eraclea, Torre di Mosto e Annone. La notizia è giunta come la goccia che fa traboccare il vaso della disperazione dei lavoratori dei tre stabilimenti del marchio Europeo, siti in via delle Industrie a Cessalto, in via Magnadola a Motta di Livenza e in via Sagree a Prata di Pordenone. I lavoratori hanno scoperto quello che sta accadendo dalla lettera che Ivan Petrovich, nuovo presidente di Martex spa, con sede in via Sagree a Prata, ha inviato a clienti e fornitori del mobilificio Europeo per informarli del cambio di indirizzo. «La comunicazione è stata data a tutti i nostri fornitori via email, anche a quelli che hanno dovuto chiudere essendo l'Europeo l'unico loro cliente», spiegano i lavoratori dell’Europeo, «È stata un'amara sopresa per noi scoprire questa nuova manovra. La Martex srl di via Sagree, l'unica azienda sopravvissuta del Gruppo Petrovich ha trovato nuovi capitali con lo scopo di poter accalappiare i clienti e i fornitori di Europeo spa». Continuano i lavoratori: «I nuovi soci sono Aldo Pianca, proprietario del Mobilificio Pianca di Gaiarine, fratello della dottoressa Giovanna Pianca, amministratrice di Europeo, Ivan e Nicola Petrovich, in Europeo fino a maggio di quest'anno, ed Enzo Melchiorri, noto commercialista di Conegliano nonchè compagno e convivente della dottoressa Giovanna Pianca. La Martex di Prata produce solo uffici e non ha neppure i macchinari per produrre un armadio o un mobile soggiorno. Per loro li produrrà il Mobilificio Pianca che si trova già in grave crisi».
Claudia Stefani
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