Gli elicotteri del 115 in volo anche di notte e per prevenzione

Accordo tra Città metropolitana e corpo dei vigili del fuoco: «Una buona pratica che si potrà esportare in altre città»

Giacomo Costa
La firma dell'accordo per i voli notturni dell'elicottero dei pompieri
La firma dell'accordo per i voli notturni dell'elicottero dei pompieri

Volare di notte, grazie a nuove strumentazioni e a nuove competenze, ma volare anche fuori emergenza, quando uno sguardo dall’alto può servire per controllare il territorio, per prevenire disastri, per capire come intervenire.

Il 20 novembre mattina, negli uffici del Tronchetto, Città metropolitana e vigili del fuoco hanno firmato un protocollo d’intesa per l’utilizzo esteso degli elicotteri del 115; a siglare i fogli, oltre al sindaco Luigi Brugnaro e al prefetto Darco Pellos, anche il comandante nazionale dei vigili del fuoco Eros Mannino e il sottosegretario dell’Interno Emanuele Prisco: l’accordo è infatti il primo di questo tipo in Italia ed è quindi destinato a fare scuola, una buona pratica da esportare negli altri territori.

L’idea è quella di sfruttare i velivoli dei pompieri - a spese della Città metropolitana - per tutta una serie di interventi differenti: «Penso al sorvolo degli argini per organizzare le misure di contenimento in anticipo su un’alluvione», ha spiegato Brugnaro, «Alla sorveglianza aerea durante i grandi eventi, alle verifiche sulle paratie del Mose: le possibilità, in un territorio particolare e vasto come il nostro, sono tantissime. È dall’aqua granda del 2019 che ci rifletto».

«È un modello che guarda al futuro, estendibile anche ad altre realtà, rafforzando la capacità di risposta del corpo nazionale dei vigili del fuoco e che potrà essere di riferimento anche per altri territori con caratteristiche analoghe», ha fatto eco Prisco.

L’accordo si inserisce nell’impegno che il corpo sta portando avanti per aggiungere anche il volo notturno alle possibilità di intervento previste per i pompieri: attualmente, infatti, gli elicotteri del 115 non possono alzarsi in aria con il buio (né con il maltempo intenso, in realtà), costringendo i vigili del fuoco a lavorare di notte solo via terra o, quando indispensabile, ad affidarsi all’aeronautica, al 118 o a servizi privati; grazie alle nuove tecnologie oggi disponibili sui velivoli più recenti - e già in servizio - questo limite è destinato a cadere.

Prima, però, saranno necessari i corsi di aggiornamento per formare i piloti, e il tema non è banale in una città dove il personale deve già accumulare il doppio delle abilitazioni, sommando a quelle per i mezzi pesanti anche le patenti nautiche.

«Questo accordo valorizza il lavoro delle nostre sale operative e del personale, che potrà contare su procedure condivise, attività di formazione congiunta e strumenti tecnologici evoluti, con un unico obiettivo: aumentare la sicurezza dei cittadini e garantire interventi sempre più tempestivi e sicuri, anche per i nostri operatori», ha rimarcato Mannino. —

 

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