Edilizia privata, boom di pratiche lumaca a Venezia. Tre mesi e mezzo per avere un certificato

VENEZIA.Tempi biblici per le autorizzazioni edilizie e i certificati dell’Edilizia privata. Tre mesi e mezzo per avere una riposta dall’archivio centralizzato di via Pertini, mesi per una richiesta di cambio d’uso, abitabilità, fosse settiche, licenze edilizie. Monta la protesta fra i professionisti e i cittadini che si trovano di fronte la burocrazia che credevano sconfitta. I tempi si allungano, e le attività – soprattutto quelle dei normali cittadini – vanno a rilento.
Montagne di pratiche sommergono i tecnici del settore Edilizia privata, in campo Manin a Venezia e in viale Ancona a Mestre. C’erano già arretrati del condono edilizio, mai smaltiti, poi le autorizzazioni per i restauri. Adesso anche le detrazioni fiscali e il bonus del 110 per cento.
«Ma per avere diritto al bonus, spiega un professionista, «è necessario avere il certificato di piena legittimità urbanistica, che richiede il notaio. E per questo, il certificato dell’Archivio». E qui c’è la stretta che blocca spesso molte pratiche e interventi. «Aspettiamo anche noi a lungo per avere risposte dall’archivio», ammette un dipendente dell’Edilizia privata.
Risposte al cittadino che tardano ad arrivare. Uno dei punti su cui il sindaco Luigi Brugnaro aveva costruito la sua campagna elettorale, promettendo un cambio di marcia rispetto alla stagione precedente. Ma adesso la situazione è preoccupante. La giunta ha approvato uno stanziamento straordinario di 550 mila euro per assumere personale specializzato da inviare in rinforzo agli archivi e all’Edilizia privata. Ma non sono professionalità che si creano in poche ore. L’uscita di scena di molti funzionari esperti, andati in pensione, ha creato un vuoto operativo in alcuni settori chiave come quelli del rilascio delle pratiche e del Servizio Ispettivo.
«Il problema esiste». ammettono a Ca’ Farsetti, «stiamo cercando di intervenire».
Si è aggiunto nell’ultimo anno anche lo smart-working richiesto dai sindacato per i dipendenti comunali, e anche le regole per evitare i contagi da Covid. Uffici semichiusi, appuntamenti contingentati e ridotti. Tempi che anche qui si allungano invece di essere ridotti. Tema di una interrogazione presentata al sindaco dalla consigliera comunale di opposizione Cecilia Tonon, che insieme agli altri consiglieri di minoranza (Pd, Cinquestelle, rossoverdi e civiche) ha chiesto quali siano le intenzioni sull’utilizzo dell’Archivio storico della Celestia, di recente restaurato, dove sono custodite le carte e la documentazione fino al Dopoguerra. Occorrono forze fresche e archivisti specializzati.
Intanto le pratiche sono ferme. Un problema che si presenta periodicamente per uno degli uffici più frequentati dal pubblico. Che adesso però sta mandando in tilt l’operatività edilizia. La protesta corre sotto il filo e non senza imbarazzi. L’assessore De Martin è pur sempre il presidente del Collegio dei geometri. Gli architetti stanno per rinnovare il loro Consiglio. Ma l’emergenza richiede risposte.—
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