È morto l’ultimo partigiano

La città ha reso onore a Gino Quagliato: aiutò i prigionieri in fuga

CAVARZERE. È morto, il 25 maggio scorso, all’età di 89 anni, Gino Quagliato (nella foto), l’ultimo “partigiano combattente” di Cavarzere.

Ai funerali, celebrati venerdì 27 maggio, oltre a una delegazione Anpi, guidata da Martino Fiolini, ha partecipato uno solo dei sette candidati sindaci in corsa per le amministrative, Enzo Salmaso, al quale il partigiano era legato da lunga amicizia.

La sua storia Quagliato l’aveva raccontata sia a Salmaso, in un video rintracciabile su You Tube, sia alla professoressa Liana Isipato, in una intervista pubblicata sul sito Cavarzere in fiera.

Quagliato era entrato nel Cln di Cavarzere a 16 anni, nel 1943 e aiutava i soldati inglesi che fuggivano dalla prigionia tedesca.

I nascondigli erano le case di contadini e braccianti in località Braghetta, dove la famiglia Quagliato risiedeva in quel periodo e lì Gino conobbe il dottor Flavio Busonera, martire della Resistenza, impiccato a Padova, che di quei fuggitivi si prendeva cura.

Quagliato accompagnava gruppi di fuggiaschi alle foci dell’Adige, per farli salire sui sottomarini alleati. A Braghetta, con gli aviolanci, arrivavano anche le armi per i reparti partigiani della zona.

Nel 1944 Quagliato era stato catturato dai tedeschi ma era riuscito a fuggire dal camion che lo portava in prigionia e nel 1945, dopo essere stato ripetutamente picchiato dai fascisti, aveva rischiato di essere fucilato, ma lo aveva salvato un soldato tedesco fidanzato con una chioggiotta.

Una storia movimentata quella di Quagliato che ha meritato l’omaggio della città. (d.deg.)

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