È morto “Berto”, voce della Mestre Beat

Trevisan aveva 72 anni. Militò negli “Hopopi”, suonando assieme ai futuri componenti delle Orme

È morto Umberto Trevisan, il cantante bianco con la voce nera della Mestre Beat.

“Berto” lo chiamavano gli amici che lo apprezzavano per la sua simpatia e per la sua bontà d’animo. Se n’è andato giovedì notte, poco prima delle 24, al Policlinico San Marco, dopo una lunga lotta con una grave malattia.

Aveva 72 anni, lascia la moglie Franca, i figli Rossella, Lorenza e Simone e cinque nipoti. I funerali si terranno, lunedì 23 dicembre alle 11, nella chiesa del Corpus Domini, a Bissuola. Viveva al Villaggio Pertini ma era originario di Catene. Negli anni Sessanta Trevisan fu uno dei protagonisti della rivoluzione beat che rese la terraferma veneziana uno dei centri più interessanti del panorama nazionale della musica giovanile da cui emersero anche Patty Pravo e le Orme. “Berto” militò negli Hopopi, come cantante e chitarrista insieme a Toni Pagliuca e Michi Dei Rossi che poi diventarono il tastierista e il batterista delle Orme.

La formazione però vide anche la presenza di Giorgio Gandolfo (basso) e Paolo Rugolo (voce solista). Dopo la fuoriuscita di Rugolo, Trevisan prese il suo posto alla voce solista, dando una svolta alla band in direzione della musica nera americana.

In quel periodo, il complesso acquistò anche un sassofonista: Pippo Trentin. Umberto rivelò le sue grandi capacità di cantante soul, dotato di una voce potente, una grande sensibilità ritmica e una raffinata musicalità.

Si trovava a suo agio cantando i brani dei grani del rhythm & blues, come Otis Redding, Wilson Pickett e James Brown. Memorabile era la sua versione di “House of the rising sun”, brano tradizionale dell’Ottocento, riproposto in chiave soul nel 1964 dagli Animals di Eric Burdon. Gli Hopopi furono la band leader del Sound Palace, l’ex sala Imperial di Chirignago ma si esibirono anche al Big Club e al Bandiera Gialla.

La band, inoltre, rappresentò l’Italia al Festival internazionale del Beat di Liverpool nel 1967, su invito dei Los Bravos (quelli di “Black in Black”). Dopo gli Hopopi, Berto si unì ai padovani Vortici.

Nel 2009, aveva dimostrato che la sua vocalità non era stata minimamente scalfitta dal tempo, prendendo parte con gli Uragani all’iniziativa “Mestre – Gli anni del Beat”. In quell’occasione strappò gli applausi del pubblico con le sentite interpretazioni di “House of the rising sun” e “See see rider”.

“Berto” ha lavorato negli impianti industriali e nelle piattaforme di nazioni dell’Africa e del Sud America.

Michele Bugliari

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