E Cavallino si prepara al divorzio

Nesto: «Referendum per uscirne, i debiti di Venezia non vengano spalmati»

«La maggioranza proporrà al Consiglio comunale del 25 agosto di indire il referendum che, secondo una sentenza della Corte costituzionale, permette a Cavallino-Treporti l’uscita dalla Città Metropolitana». Neppure il tempo di una “luna di miele” che l'amministrazione di Cavallino- Treporti, dopo il referendum per la separazione del 1998, annuncia di essere già pronta al secondo divorzio da Venezia e - vien da dire - stavolta senza neppure aver consumato.

«Domenica scorsa si è votato a favore della Città Metropolitana», ammette il sindaco Roberta Nesto, «anche se dubbiosi, noi del gruppo di maggioranza Patto Civico abbiamo votato come atto ormai dovuto, ma manifestiamo dissenso per come si sta costituendo la Città Metropolitana perché nasce senza risorse e senza regole rinviando tutto allo statuto». «La consideriamo quindi», aggiunge, «una città senza certezze, un salto nel vuoto, un contenitore dall'ignoto contenuto. Ci auguriamo che lo statuto rispetti le competenze e le autonomie, e che venga prevista l'elezione diretta del sindaco ma siamo fortemente preoccupati soprattutto per le competenze e i costi. Si è chiusa la Provincia per aprire la Città Metropolitana mentre si poteva avviare un coordinamento dei sindaci e lasciare che comuni e regione gestissero al meglio le funzioni senza un nuovo costoso ente».

«La grossa preoccupazione», continua, «é sulle sue forme di finanziamento che potrebbero venire accentrate sulle risorse dei comuni incidendo sulle loro competenze già in difficoltà a reperire risorse senza alzare le tasse». «Ci si chiede», conclude la Nesto, «come il sindaco di  Venezia, che non ha pagato i debiti col giovane comune di Cavallino Treporti, possa tornare ad esserne il sindaco. Speriamo non sia un modo per annullare l'autonomia spalmando i debiti di Venezia sugli altri comuni».

Francesco Macaluso

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