Dodicesima vittima alla Francescon di Portogruaro: se ne va Agnese, 92 anni

La figlia, psicoterapeuta, collabora nel servizio di supporto psicologico del Comune di Portogruaro. I sindacati affilano e armi: «Conosciamo i problemi, per ora difendiamo il lavoro degli operatori»
La residenza per anziani Giuseppe Francescon, a Portogruaro
La residenza per anziani Giuseppe Francescon, a Portogruaro

PORTOGRUARO. La dodicesima vittima per le complicanze del Covid 19 è ancora più amara, per Portogruaro e tutto il comprensorio, per alcuni risvolti legati alle parentele della persona deceduta. Il destino si è accanito.

Ieri mattina presto, all'età di 92 anni, si è spenta Agnese Santorso, vedova Verzolatto. Nata e residente a San Michele al Tagliamento, risiedeva nella zona di via Marango. Agnese Santorso lascia nel dolore anche un figlio, Norberto e la figlia, Nilla Verzolatto, psicologa e psicoterapeuta che da qualche giorno collabora con il Comune di Portogruaro per dare supporto psicologico ai cittadini portogruaresi che manifestano ansie e preoccupazioni per il coronavirus.

Verzolatto, che ha onorato la memoria della mamma lavorando anche ieri, opera per valutare gli aspetti più traumatici del Covid. «Il servizio è attivo ogni giorno allo 0421277201 e dall'altra parte uno psicologo tra me e i miei collaboratori risponde – dice . Le problematiche che noi riscontriamo sono quelle legate alla paura, all'aumento dell'ansia, a un aumento degli attacchi di panico, a una gestione della quotidianità in una situazione di chiusura. Quando la paura supera il livello di soglia, diventa angoscia ed è difficile da contenere. Se noi ci focalizziamo sulla paura siamo più vulnerabili. Se invece ci focalizziamo sulla capacità di reazione, quelle ataviche di sopravvivenza, riusciamo a mobilitare delle risorse; nella telefonata aiutiamo le persone a fare questo piccolo passaggio».

Nilla Verzolatto è stata anche responsabile del servizio psicologico dell'ospedale di Portogruaro e attualmente collabora col Centro Medico San Biagio di Fossalta. Per un attimo smette i panni della professionista e veste quelli della figlia. «Mia madre ha avuto il pregio di guardare sempre oltre. Era ottimista di natura – ricorda – era forte e generosa. Ha spronato me e mio fratello allo studio. Ha lavorato nel campo ortofrutticolo, e poi si è dedicata alla famiglia».

Intanto i sindacati si stanno interessando ai casi delle morti nella struttura. In questo momento l'atteggiamento di Cgil, Cisl e Uil è quello di collaborare con l'Ipab e tutte e tre le sigle di funzione pubblica mantengono un atteggiamento prudente nei giudizi. Sono quotidiani i contatti con il direttore della Francescon Daniele Dal Ben. «In questo momento – evidenzia Giovanni Zennaro della Uil Fpl – dobbiamo stare dalla parte degli ospiti e di chi lavora nella struttura. Non attacchiamo nessuno e manteniamo un atteggiamento collaborativo. Le criticità all'interno della Francescon le conosciamo, ma non giudichiamo». Un'altra videochiamata con il direttore Dal Ben è in programma oggi. La Procura di Pordenone non ha aperto alcuna inchiesta. Intanto ieri alla chiesa di San Gottardo, annessa alla Francescon, è stata celebrata la messa domenicale in diretta sui social, senza fedeli. Tutti hanno notato i 4 concelebranti molto vicini tra di loro, solo uno indossava la mascherina. Il fatto ha destato grande perplessità. —

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