Disservizi sulla Chioggia-Rovigo macchinisti sottopagati in fuga

Venti dipendenti hanno lasciato Sistemi Territoriali negli ultimi 15 mesi per andare dove pagano di più Un addetto: «Un bluff le promesse di nuovi treni perché manca il personale e la formazione è lunga»
Di Diego Degan

CHIOGGIA. «Nuovi treni? Ma a cosa serviranno se non ci sarà il personale per condurli?».

La lunga vicenda dei disservizi sulla linea Chioggia-Adria-Rovigo (e sulla gemella Verona-Rovigo) si arricchisce di una nuova polemica. E a lanciarla è proprio uno dei macchinisti di Sistemi Territoriali, la società regionale che gestisce entrambe le linee. Anzi, un ex macchinista, per essere precisi, perché, spiega egli stesso «è in atto una vera e propria fuga da Sistemi Territoriali. Negli ultimi 15 mesi se ne sono andate almeno 20 persone, la metà dei quali macchinisti come il sottoscritto, gli altri sono manovratori o personale impiegatizio che sono migrati verso altre società ferroviarie, Trenitalia in primis, ma anche aziende più piccole». In questa situazione la risoluzione dei problemi (ritardi, corse saltate, sovraffollamento, ma anche, in qualche caso, sporcizia sulle carrozze) lamentati dagli utenti, appare difficile. Eppure, l’amministratore di Sistemi Territoriali, Gian Michele Gambato, ha fornito recentemente agli utenti, anche attraverso la stampa, rassicurazioni sulla prospettiva di un ammodernamento del parco macchine (gli attuali locomotori hanno una trentina d’anni sul groppone) e sul potenziamento del servizio senza, però, specificare tempi e modi. In un incontro con gli amministratori di Chioggia, una ventina di giorni fa, Gambato avrebbe promesso, per giugno, un netto miglioramento della situazione, grazie all’entrata in organico di alcuni macchinisti che ora sono in fase di formazione professionale.

«Mi sa tanto di bluff» commenta il macchinista, che preferisce restare anonimo «a giugno, va detto, che diminuirà il carico di servizio, perché chiuderanno le scuole e le corse da gestire saranno meno e meno affollate. Aspettiamo settembre e poi vedremo. Quanto al nuovo personale, e ai nuovi treni, faccio presente che per formare un macchinista ci vuole quasi un anno e mezzo e per un treno ci vogliono due anni. A fronte dell’emorragia di personale la situazione è destinata a non cambiare ancora a lungo. Altro che potenziare il servizio».

Ma perché il personale se ne va da Sistemi Territoriali? «Perché a parità di compiti e responsabilità le paghe sono di 6-700 euro inferiori a quelle delle altre aziende ferroviarie» spiega il macchinista «perché Gambato ha soppresso, in maniera unilaterale, alcune indennità di cui godeva il personale, ha annullato accordi sindacali sull’orario, senza dare nuove regole, perché manca un piano industriale e i dipendenti non vedono prospettive, perché non sono stati rinnovati i contratti, mentre altre aziende assumono a tempo indeterminato e senza jobs act. E chi trova posto altrove, scappa».

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