Il Discobus a Jesolo divide, Confcommercio rilancia: «Sarà allargato a Padova e Treviso»
Il primo bilancio del servizio di navetta gratuito che nella notte tra sabato e domenica si ferma davanti alle principali discoteche del Lido e poi porta fino a San Donà. Atvo: «Improvvisato, poca comunicazione». Ceccato (Associazione Alba): «Serve più coinvolgimento»

Il servizio “discobus” divide e accende discussione e polemiche dopo la prima nottata di sabato. Ma subito il Silb-Fipe Confcommercio rilancia: «Esperienza positiva, dal prossimo anno allargheremo alle province di Padova e Treviso» .
Il giorno dopo è stato stilato il bilancio, con i 25 ragazzi che hanno fruito del servizio di trasporto e le corse alle 2 e le 4 dalle fermate in prossimità dei vari locali, Maxim e Capannina Beach, poi Vanilla, Muretto e Marina Club, King’s. «Siamo contenti di questo inizio», ha commentato Franco Polato, presidente provinciale del Silb Fipe Confcommercio, sindacato dei locali da ballo, «organizzato in breve tempo e subito partito. Non solo di crediamo, assieme ai Comuni, ma vogliamo allargarlo anche ai Comuni di Padova e Treviso perché tutti assieme possiamo potenziarlo e renderlo davvero utile per tutti i giovani che frequentano il lido di Jesolo».
Sulla stessa linea la sindaca di Musile, Silvia Susanna, vice sindaca della Città Metropolitana: «Io credo che il risultato sia ottimo, in questa fase, e che possa solo migliorare. È un servizio che esiste in tutta Europa e in futuro possiamo anche discutere se mantenerlo gratis o far pagare la corsa, forse già il prossimo anno. Non è certamente un incentivo al bere, ma un servizio che garantisce la sicurezza per i ragazzi al rientro dai locali».
Il vice sindaco di Jesolo, Luca Zanotto, parla di un «primo importante passo». Proprio Zanotto, alcuni anni fa, quando era assessore nella giunta Calzavara, aveva lanciato l’esperimento del Limobus che trasportava i giovani al lido nei vari locali della movida notturna. Un colorato e vivace servizio lungo le strade del lido a bordo di uno speciale bus navetta dedicato.
«Una vita salvata è importantissima», dice Zanotto, «il servizio doveva essere riconfermato e così è stato. Ora si tratta solo di perfezionarlo nel modo più opportuno per farlo conoscere ai ragazzi che ne fruiranno. Noi riteniamo che il discobus sia non solo utile a salvare le vite di tanti ragazzi che torneranno a casa in autobus, ma anche per le ragazze che la notte si muovono da sole e che a bordo di questi mezzi saranno al sicuro da eventuali aggressioni che possono sempre verificarsi nel cuore della notte e al rientro dalle discoteche del litorale. Pertanto, le funzioni di questo servizio sono molteplici e tutte davvero importanti».
Perplesso il presidente Atvo, Fabio Turchetto: «È stato organizzato all’ultimo momento, ma è mancato tutto l’aspetto della comunicazione. Intanto, però, l’estate va avanti».
Romina Ceccato, presidente dell’associazione “Alba Luci sulla buona strada”, per la tutela delle vittime della strada, è ancora scettica. Sabato sera ha organizzato a Musile il memorial dedicato al figlio Riccardo Laugeni, morto nella strage dei ragazzi di via Pesarona nell’estate 2019. Sono arrivate centinaia di persone e davvero tanti giovani.
«Mi risulta», commenta a caldo, «che dei 25 saliti, molti fossero lavoratori stagionali che rientravano. E sono informazioni da fonte Atvo. A parte questo, credo che il servizio possa essere migliorato. Potevamo essere coinvolti come associazione, non solo la nostra, con volontari presenti nei bus a parlare con i ragazzi di sicurezza e prevenzione. Sarebbe un controllo ulteriore.
Noi stessi abbiamo la possibilità di organizzare con nostri mezzi di supporto, fornendo anche altri bus in collaborazione con altre imprese che si sono messe a disposizione. Come ha detto il presidente Turchetto è mancata prima di tutto la comunicazione di questo servizio che noi in ogni caso sosteniamo per riteniamo possa essere utile», conclude.
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