«Date lavoro a chi lo ha perduto»
«Diamo la precedenza ai lavoratori che hanno perso il lavoro in questi mesi a Marghera. Penso a quelli della Beltrame o della Pansac». Luigi Brugnaro, presidente di Confindustria Venezia ha parlato di questo ieri con Pierre Cardin durante il ricevimento della mostra sul Palais Lumière. Dei seimila posti di lavoro che la realizzazione della torre metterà a disposizione, secondo lo stilista italofrancese, originario di Treviso e veneziano d’adozione, una quota va riservata ai lavoratori che hanno perso il lavoro per la chiusura di tante aziende, spiega Brugnaro. Una richiesta anche della Cgil. Cardin ribatte: «Certo, parliamone. Serviranno un sacco di cose, sedie, arredi, piatti. Ci vorranno ventimila piatti o bicchieri? Si darà lavoro». E continua: «Io ne sono convinto: non sarà il mondo dei computer a dare occupazione in futuro. Ditelo ai giovani, bisogna tornare all’artigianato di qualità. Questo darà vera occupazione». Al ricevimento si sono viste tante facce note della politica veneziana, dall’assessore regionale alle Infrastrutture e tra i primi sostenitori del progetto, Renato Chisso, al vicepresidente della Regione Marino Zorzato, dal vicepresidente della Provincia Mario Dalla Tor con l’assessore Claudio Tessari, alla pattuglia comunale con il vicesindaco Sandro Simionato, Ezio Micelli, Carla Rey e Tiziana Agostini. E poi tanti imprenditori, il direttore di Vega Michele Vianello, l’architetto Gian Paolo Mar. Per le municipalità Venturini e Dal Corso, mescolati ai mille invitati della inaugurazione.
Tutti attorno a Cardin e al ministro Corrado Clini per il taglio del nastro, le foto di rito, il brindisi a base di champagne. Si vocifera anche dei primi possibili acquirenti della torre, come un gruppo francese interessato alla realizzazione di un albergo.
Ai politici abbiamo chiesto se comprerebbero un appartamento nella torre (costo, 2 milioni per cento metri quadri). «Sì mi piacerebbe vedere la città dall’alto. I soldi non li ho ma è bello sognare», dice Francesca Zaccariotto. «Non ci ho pensato ma 20 mila euro al metro quadro è un prezzo consono con le cifre del canal Grande» dice Corrado Clini. «A quei prezzi potrei permettermi tre, quattro metri quadri», la butta in ridere il sindaco Giorgio Orsoni. «Ma chi ha tutti quei soldi?», taglia corto il vicesindaco Sandro Simionato. (m.ch.)
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