Da principessa Enola a Thelma e Louise. Le mucche felici che Cinzia ha salvato

Le peripezie di un’etologa di Dolo per strappare al macello gli animali che ama e inviarli in fattorie vegane 
Cinzia e la sua mucca Principessa Enola, la prima che ha salvato
Cinzia e la sua mucca Principessa Enola, la prima che ha salvato

la storia

Nel giardino di Cinzia le galline hanno un nome e i maiali muoiono di vecchiaia. Nel giardino di Cinzia le mucche non ci stanno, quelle riesce a sistemarle nelle oasi. Le riscatta, le salva dal macello e poi le invia in “santuari per animali” o fattorie vegane. «Non le posso salvare tutte ma sento che fare qualcosa per loro è la mia missione in questa vita» dice Cinzia Barillaro, 50 anni di Dolo, etologa e istruttrice cinofila con metodo cognitivo.

L’ultima impresa

L’ultima mucca salvata l’ha chiamata Selene. «È scappata dal suo allevamento a Dueville, in provincia di Vicenza ed è rimasta in fuga per una ventina di giorni lo scorso mese di ottobre. Ho letto le sue peripezie nei giornali locali e mi sono innamorata di lei» e questo è il punto di partenza di questo ultimo capitolo della vita di Cinzia, il sesto perché sono sei le mucche salvate negli ultimi quattro anni. Ancora una volta è riuscita a fare una colletta, stavolta anche con l’aiuto dell’Enpa. «Ho raccolto 1.500 euro e così ho riscattato Selene. Una delle mie soddisfazioni più grandi è vedere anche gli stessi allevatori inteneriti, quando li metto di fronte a queste storie».

Chi è

Laureata in Scienze Naturali a Padova, Cinzia Barillaro collabora con scuole, istituti e associazioni per progetti di didattica ambientale e di educazione assistita dagli animali. È vegana, va da sé ma non c’è astio nelle sue parole, non c’è desiderio di conflitto con il popolo delle costicine o della tagliata di manzo. C’è amore, quello sì. Tutto ha avuto inizio con Principessa Enola, un bovino di razza veneta che viveva nella fattoria Papaveri e Papere di Caltana. «Era il 2015, frequentavo quella fattoria per l’attività con i bambini» racconta Cinzia. «Da un giorno all’altro tutte le mucche vennero inviate al macello ma lei rimase perché era troppo giovane. Io la guardavo, lei mi guardava. Mi sono detta: no, io ti salverò». Cinzia ha messo su una pagina Facebook, aperto un conto PostePay e tra amici e conoscenti è riuscita a tirar su 2 mila euro, il prezzo di mercato per acquistare un bovino di quell’età. Ora Principessa Enola vive serena in un pascolo in provincia di Perugia. Lì con lei sono finite anche Thelma e Louise e pure la bovina bianca Silvana. C’era qualche riserva per Lorenzo, per via del suo handicap alle zampe ma gli spazi aperti sembrano aver alleviato di molto le sue pene.

Il pensiero

«Gli animali, tutti, hanno emozioni e processi cognitivi. Quando entro in empatia con qualcuno di questi, do tutta me stessa per salvarli dal loro destino», dice Cinzia. Le mucche salvate dal macello sono sei, i maiali cinque. «Quando mi sono separata da mio marito abbiamo venduto la casa e fatto a metà dei soldi. Io ho scelto di tornare a vivere dai miei genitori e con quel denaro ho comprato un campo, un terreno agricolo dove coltivo le specie vegetali della pianura padana e dove i miei animali possono correre liberi». Intanto Cinzia continua a studiare etologi come Frans de Waal, Marc Bekoff, Jane Goodall o Roberto Bonanni. Ogni tanto si butta anima e corpo in queste piccole imprese che sono anche le sue storie d’amore. —

Enrico Ferro

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