Corteo anti-degrado in centro all’appello rispondono in 60

Hanno sfilato per via Piave in una sessantina - sicuramente meno del previsto - urlando al megafono «Riprendiamoci Mestre». La manifestazione del comitato Sos Mestre ieri pomeriggio non ha coinvolto molti cittadini, nonostante il problema sicurezza in città sia molto sentito. A scortare i partecipanti al corteo un nutrito schieramento di uomini della polizia guidati dal vicequestore Eugenio Vomiero, ma anche vigili e carabinieri.
Punto d’incontro i famigerati giardinetti di via Piave, dove si sono raccolti i manifestanti. In apertura del corteo Enrico Maria Pavan, Nadia Biasutti, Gabriella e la madre Teresa, 83 anni, sotto braccio. «Io ho poco da restare qui», dice, «ma i giovani, loro sì hanno bisogno di una città migliore. Sono venuta per solidarietà, abito in zona Terraglio e questa estate sono arrivati i ladri, hanno scassinato il garage e mi hanno rubato due paia di scarpe vecchie, che tenevo per ricordo».
«Chiediamo certezza della pena, no allo svuota carceri, stop al degrado e alla criminalità, no al reato per eccesso colposo di legittima difesa e solidarietà alle donne», spiega Enrico Maria Pavan. «Oggi siamo meno del previsto, ma la gente ci scrive in continuazione, la nostra pagina ha 18.500 “like” di persone che continuano a segnalarci fatti criminosi e cercano il nostro aiuto e quello delle forze dell’ordine».
«La situazione peggiora di giorno in giorno», sbotta Nadia Biasutti, «vogliamo che Brugnaro ci aiuti, che l’assessore alla sicurezza ci ascolti. Dov’è D’Este? Sono passati sei mesi, sappiamo che il sindaco non c’entra, ma il degrado è peggiorato. Vanno bene i militari in piazza, ma sono queste le zone dove serve aiuto: via Piave, via Trento, via Carducci, via Querini, per non parlare di via Cappuccina, via Aleardi, Marghera, non ce una zona che si salvi. Le donne la sera non escono da sole e non denunciano perché non sono tutelate. E gli anziani? Siamo qui per Mario, l’edicolante aggredito, per chi è costretto a chiudere la sua attività in via Piave, per chi subisce violenze».
In rappresentanza dell’amministrazione il consigliere della Lista Brugnaro Matteo Senno, che spiega: «Il problema della sicurezza è nazionale, come amministrazione su Mestre stiamo facendo il massimo: abbiamo dato le armi ai vigili, li abbiamo resi disponibili per la popolazione nei weekend, abbiamo affiancato l’esercito, collaboriamo con le associazioni. Ora chiediamo aiuto al Governo centrale, le forze dell’ordine vanno valorizzate e protette, invece non hanno mezzi, abbigliamento e sono frustrate dai criminali».
Presente anche il sindacato di polizia Coisp: «La gente deve sentirsi tutelata e protetta», spiega Arcangelo Durante, «invece chi si difende, anche un ex appartenente alle forze dell’ordine, si trova a vivere un incubo. Ma se il governo non dà mezzi e uomini, che si fa? Al vescovo di Chioggia bisognerebbe fare un monumento».
In via Piave a seguire il corteo dal marciapiede c’erano cinesi, indiani, bengalesi. Una volta arrivata in piazza Ferretto la manifestazione si è sciolta.
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