«Corpo decomposto per incuria dell’Usl»: famiglia denuncia l’obitorio di Dolo

DOLO. «Il corpo decomposto di nostro figlio prima del funerale? La colpa non è stata dell’impresa funebre Lucarda. L’Usl 3 risponderà legalmente delle sue responsabilità». A sostenerlo i genitori di un giovane morto il 5 gennaio scorso a Mira che «non hanno neanche potuto dargli un decoroso addio (il 9 gennaio) perché il suo corpo era “impresentabile”».
Chi aveva il compito istituzionale di conservarlo adeguatamente secondo la famiglia non lo ha fatto. I genitori per avere giustizia si sono rivolti a Studio 3A, agenzia specializzata nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.
A ricostruire la vicenda nel dettaglio sono proprio i genitori del ragazzo. «L’Usl 3 ha scaricato», spiega l’agenzia a cui si sono rivolti i genitori, «colpa e responsabilità sull’impresario funebre. Versione che la famiglia ha accolto con dolore e sconcerto: ma i fatti provano il contrario».
Ma ecco la ricostruzione. «La madre», spiega l’agenzia, «aveva sentito al telefono il figlio alle 16 di quella domenica, e il ritrovamento del cadavere in casa è avvenuto verso le 18. 10, quando i genitori rientrati hanno cercato di soccorrere il figlio ormai senza vita. Il corpo era ancora caldo. Hanno chiamato il 118».
L’ambulanza è giunta tempestivamente e il personale medico non ha potuto che constatare il decesso. Alle 18. 50 i carabinieri erano già sul posto; alle 19. 15 concedevano il nulla osta alla rimozione del cadavere e, arrivata subito dopo l’impresa funebre, alle 20. 05 la salma è stata consegnata all’obitorio di Dolo. Il giorno successivo, di prima mattina, all’obitorio, il medico legale ha fatto l’ispezione cadaverica esterna, ha certificato che il corpo era in buono stato. Ma da allora qualcosa non ha funzionato».
I familiari e Paolo Lucarda hanno concordato la data dei funerali, con partenza dall’obitorio alle 14. 30. Il giovane aveva tanti amici, anche da fuori regione, e i familiari desideravano allestire una degna camera ardente. «L’impresa funebre ha chiesto anticipatamente», continua il rapporto dell’agenzia, «di poter preparare e vestire la salma, ma dall’obitorio è stato risposto che le operazioni non si potevano compiere prima delle 11 del giorno stesso del funerale. Quando giovedì alle 11 Lucarda si è presentato in obitorio ha trovato la salma gonfia, in avanzato stato di decomposizione. Non gli è rimasto che avvisare la famiglia e spiegare che era impossibile tenere la bara aperta».
Duri i famigliari del giovane deceduto: «Siamo rimasti offesi e indignati da questa gestione del caso da parte dell’obitorio di Dolo che, oltre a ferire noi, ha screditato ingiustamente l’impresa funebre. Ci è stato impedito di salutare nostro figlio come avremmo voluto e come avrebbe meritato e questo è stato impedito anche alle tantissime persone giunte da ogni dove per i funerali».
Ora la famiglia scriverà una formale lettera di rimostranze alla direzione sanitaria e si riserverà di chiedere danni per gli assistiti.
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