Contesta lo scontrino fiscale della discoteca

JESOLO. Trascorre una sera in discoteca con la fidanzata e paga un conto che ritiene salato, contestando in particolare lo scontrino emesso all’atto del pagamento. Teatro dell’episodio è una delle discoteche più frequentate e di successo, come testimoniano le code di giovani tutte le sere, il Vanilla club di Luciano Pareschi che ogni estate è regolarmente al centro di qualche discussione o scontro.
Solitamente era la ferrea selezione all’ingresso a far discutere e alimentare denunce. Questa volta il caso è avvenuto all’uscita del locale su quale i riflettori sono spesso accesi. Il veneziano G.D. ha deciso di denunciare pubblicamente la sua avventura, adombrando irregolarità fiscali nell’emissione dello scontrino. Per tutta risposta, il patron del Vanilla, e anche di Aqualandia, Luciano Pareschi, avverte: «Sono sereno e so che tutto è stato fatto a dovere, ho già inviato tutto alla guardia di finanza e così vedremo cos’è accaduto».
L'episodio contestato e controverso risale alla notte del 16 agosto. G.D. e la sua fidanzata si erano recati al lido di Jesolo per trascorrere la notte al Vanilla Club, la discoteca molto conosciuta adiacente Aqualandia. «Dopo una mezzora buona di coda alla cassa», ricorda, «per poter pagare e infine uscire, ci hanno presentato un conto di 47 euro, 25 euro + 22 euro, che rappresentava il totale delle nostre due drink card. L’entrata minima donna è di 15 euro ed quella degli uomini 25. Abbiamo tenuto lo scontrino che ci hanno fornito all’uscita. Sostanzialmente sembra che abbiano dichiarato solo 7 dei 47 euro. Tra l’altro è difficile che se una persona deve pagare 7 euro alla cassa ne dia 47 euro per poi riceverne 40 di resto. Da notare che lo scontrino fiscale è il numero 53 alle 5 e 13 di mattina. Saremo stati almeno 500 dentro la discotec».
Luciano Pareschi, contattato telefonicamente, appare molto sicuro di sè e per nulla preoccupato della denuncia. «Sono tranquillo», commenta, «appena ho saputo di queste insinuazioni, ho trasmesso tutto alla guardia di finanza che potrà far luce su ogni aspetto segnalato con tanta enfasi. Saranno adesso i militari della fiamme gialle a chiarire tutto, anche se siamo evidentemente di fronte a una calunnia per danneggiare uno dei locali più famosi e di maggior successo dell’Alto Adriatico. Se qualcuno vuole adombrare che io sia disonesto, dovrà prendersene ora tutte le responsabilità». (g.ca.)
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