Coniglietto seppellito vivo nel fango

CAVARZERE. Il corpo era interamente sepolto nel fango, solo la testa emergeva, rasente il livello del suolo. Ma il coniglietto, di pochi mesi, era morto da tempo, intrappolato in quella “tomba” da...
CAVARZERE. Il corpo era interamente sepolto nel fango, solo la testa emergeva, rasente il livello del suolo. Ma il coniglietto, di pochi mesi, era morto da tempo, intrappolato in quella “tomba” da cui non era riuscito a uscire. Il triste spettacolo è stato visto sabato sera, sull’argine dell’Adige, nel tratto di fronte a Largo Manin, da una donna che ci va, abitualmente, a passeggiare e che l’ha segnalato su Facebook. Un quadro che dà l’idea di una macabra esecuzione, un gioco crudele di qualcuno che ha voluto provare sul povero animaletto una tortura che si vede nei fumetti o nei film western. Purtroppo è difficile immaginare uno scenario diverso. «Qualche volta scavano delle buche da soli» dice la donna che l’ha visto, riferendosi ai conigli, ma che le scavino e non riescano a uscirne sembra molto improbabile. Da qualche tempo, la passeggiata sul lungargine è diventata la “casa” di una famiglia di conigli. Inizialmente erano solo due, maschio e femmina, che qualcuno, probabilmente, ha abbandonato in quella zona. I frequentatori della passeggiata li avevano visti, fotografati e segnalati, sui social locali, con spontanea simpatia, mostrando anche la crescita della famiglia che, col tempo, si era arricchita di alcuni piccoli, fino a contare, pare, nove componenti. Ma, forse, a qualcuno quei roditori davano fastidio. E il piccolo coniglio ne ha fatto le spese. Il suo corpo non appariva né ferito, né in decomposizione, quindi il fatto dovrebbe essere molto recente e la morte essere stata causata dalla paura provata mentre il suo carnefice lo afferrava e lo metteva in quella buca scavata nel fango. Gli altri, per ora, sono ancora vivi.


Diego Degan


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