Con U-Topi-A Venezia il teatro di cittadinanza riapre le porte alla città

Domenica al Goldoni i laboratori del regista Mattia Berto  «Portiamo in scena la città del futuro che i Veneziani sognano» 
A.v.

la storia

«Il teatro non si ferma. La città non si ferma. Il teatro è l’innesco per far ripartire una comunità che vuole partecipare e trovare spazi di condivisione. Viva il teatro!». Così il regista Mattia Berto presenta la sua ultima creatura. Si chiama U-Topi-A a Venezia. Laboratorio teatrale sopravvissuto alla pandemia, mai sospeso e continuato con le precauzioni anche durante il periodo nero del virus. Un laboratorio molto speciale, e un «Teatro di cittadinanza» su cui Berto lavora da anni. Adesso proprio il suo spettacolo dedicato alla dimensione utopica della città futura e “alla Venezia che i suoi cittadini sognano”, aprirà la stagione teatrale di Veneto Teatro al Goldoni, domenica pomeriggio alle 18. Utopia e città ideale della comunità degli U-Topi, cittadini e storie personali, sensazioni. In teatro il regista ha raccolto una ventina di partecipanti ai laboratori, i loro pensieri e le loro proposte per una Venezia migliore. Un gioco molto serio, che porta adesso al saggio finale e alla rappresentazione su un palco di un futuro che si può ricostruire secondo altri parametri, completamente nuovi. «Il teatro di cittadinanza indaga quella capacità unica del teatro di essere motore di aggregazione», dice Mattia Berto nella presentazione dello spettacolo, «vuole raccontare la città attraverso chi la vive, la vuole ripensare facendone una narrazione contemporanea. Mette al centro un senso di comunità che insieme agisce e sperimenta. In questi anni i Veneziani di tutte le età hanno fatto teatro nei campi, nelle calli, nelle case, nelle botteghe e negli alberghi».

Quest’anno il lavoro ha come filo conduttore l’Utopia. «Immaginate che arrivi un popolo nuovo, gli U-Topi», continua il regista, «che si muovono nei teatri socchiusi della città vuota. Come vedono questa città del futuro che storie ci raccontano? Ho chiesto ai partecipanti dei due laboratori di teatro di Cittadinanza di partire da qui. Per trovare una nuova bussola sulla scena e nella vita grazie alla lente del teatro». Spettacolo che apre la stagione teatrale 2021. Insieme al regista Mattia, i costumi di Ildo Bonato, la consulenza di Arianna Novaga e le foto di scena di Giorgia Chinellato. Partecipano i “cittadini attori” Andrea Biscardi, Andrea Dissera Bragadin, Ada Viscardi, Elisa Bertocco, Elena Bertocco, Fabiola Trevisan, Manuela Merlo, Martina Cioffi, Pasquale Borgosano, Renata Magnifichi, Isabella Sgorlon, Virginia Rosa, Andrea Vitucci, Barbara Tasca, Silvia Covi, Daniela Mazzon, Eleonora Scarpa, Gaetano Salvemini, Marcella Bellanca, Marta Scimè, Matteo Zambon, Paola Gavagnin, Riccardo Stellon, Sofia Clausen.

L’ingresso sarà contingentato, meno della metà della capienza del teatro Goldoni (circa 300 posti a sedere). I biglietti acquistabili alla cifra “simbolica” di 5 euro nel sito di Veneto teatro o in biglietteria del teatro Goldoni. Un inizio, quello del Teatro di cittadinanza di Mattia Berto, che fa ben sperare gli appassionati di teatro, gli attori, gli addetti alla grande macchina teatrale dello Stabile del Veneto. Dopo la lunga interruzione dovuta al virus adesso si prova a ripartire. L’aumento delle vaccinazioni, le mascherine e le distanze di sicurezza potranno aiutare. —



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