Chiude la Comet, 25 senza lavoro
CHIOGGIA. Chiusa la storica corsetteria Comet, 25 lavoratori senza occupazione. L’azienda chioggiotta ha cessato l’attività da qualche mese mettendo in cassa integrazione straordinaria i dipendenti, soprattutto donne. I sindacati premono perché il titolare, Gianni Ballarin, proponga i lavoratori alle aziende a cui ha recentemente venduto alcuni capannoni a Brondolo per evitare che dal prossimo settembre si ritrovino senza alcun ammortizzatore sociale. Al momento però non ci sono stati contatti tra le aziende e i cassaintegrati. «Questi 25 lavoratori», spiega Davide Stoppa della Filctem-Cgil di Venezia, «si trovano in una situazione drammatica. La loro cassa integrazione straordinaria scade il prossimo settembre e trovare lavoro in questo momento è praticamente impossibile. Molti di questi dipendenti, che per la maggioranza sono donne, hanno situazioni familiari pesanti: mutui e affitti da pagare, mariti che hanno perso il lavoro e figli piccoli. Noi riteniamo si debba fare tutto il possibile per dare un’opportunità di lavoro a chi rimane a casa da aziende che chiudono all’improvviso».
Secondo la Cgil l’alternativa per queste lavoratrici esisterebbe. «A Brondolo», spiega Stoppa, «stanno per aprire alcune nuove attività proprio in capannoni di proprietà di Ballarin, il titolare della Comet. Una notizia positiva che deve essere tale anche per le dipendenti rimaste senza lavoro. Quando Ballarin ha avuto difficoltà economiche e ha deciso di chiudere la corsetteria storica di Chioggia, ha contemporaneamente dato in affitto alcuni capannoni ad aziende importanti come Mc Donald’s e Brico che a breve apriranno i battenti a Brondolo. I lavoratori si sarebbero aspettati che l’azienda si fosse spesa per cercare soluzioni occupazionali sapendo dell’apertura di queste nuove attività e magari sfruttando la formazione fatta in cassa integrazione straordinaria con questo obiettivo. Ma così non è stato». Le lavoratrici e il sindacato chiedono che ci sia la possibilità che i loro curricula e le professionalità che hanno maturato negli anni siano tenuti in considerazione dalle nuovo imprese. «Siamo state liquidate dalla Comet», spiegano le ex dipendenti, «e dato che stiamo usufruendo di ammortizzatori sociali sarebbe giusto che fossero usati come un sostegno utile per trovare nuovo collocamento e non solo come mantenimento economico destinato ad esaurirsi tra qualche mese».
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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