Chiude il Ros di Mestre Pellicani: «Fatto grave»

L’ufficio distaccato che coordina le indagini in Riviera del Brenta e sui nuovi fronti del Tronchetto di Jesolo ed Eraclea verrà  smantellato entro il 30 ottobre 

PADOVA. Il cifrato dal comando generale dell’Arma è arrivato a fine agosto. Si comunica che, vista la richiesta del comandante della sezione anticrimine di Padova, viene disposta la “chiusura” della sede distaccata del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Mestre.

La data scelta è a brevissimo termine e, per uno di quei giochi del destino che fanno pensare, è stata fissata al 30 ottobre, fra poco più di un mese, ma specialmente il giorno dopo che Antonio Pandolfo sarà di nuovo libero nella sua Riviera del Brenta, il 29.

“Chiusura” e non “sospensione”. Nel linguaggio burocratico dell’Arma significa che le esigenze investigative sono terminate.

Per legge la sede della Dia e del Ros (31 uomini che si occupano della criminalità organizzata e di quella eversiva, a sua volta suddivisa in interna, esterna e internazionale) dovrebbe essere nel capoluogo di distretto giudiziario dove ha sede cioè la Direzione distrettuale antimafia: Venezia. Entrambi gli uffici però sono a Padova. Il colonnello Ganzer, allora capo del Ros, creò due sedi distaccate: Verona (4 uomini) e Mestre (5). Questi ultimi devono seguire il Tronchetto, più volte teatro di inchieste antimafia e operazioni; le presenza delle cosche a Jesolo ed Eraclea; ma soprattutto il riformarsi delle bande in Riviera e il collante rappresentato dai vecchi mafiosi che stanno uscendo di galera.

Antonio Pandolfo ha sempre continuato ad allenarsi e curiosamente, a sviluppare quel talento artistico che prima non aveva, e che era appannaggio di Felice Maniero, vero cultore e collezionista di opere d’arte. Oltre a un ferreo regime alimentare dietista, alle continue sedute di potenziamento muscolare, ha anche studiato pittura ed è autore di quadri che potrebbero fare la loro ottima figura in qualche collettiva.Pur non avendo mai più avuto alcun permesso dopo il trasferimento da Livorno a Sulmona i rapporti lo definiscono “motivato a riprendere il controllo dei sodali”.

Ora, con la chiusura del Ros di Mestre, avrà la strada facilitata. «Un fatto che, se verificato, è molto grave», dice il deputato veneziano Nicola Pellicani, membro della Commissione parlamentare antimafia, «mi attiverò immediatamente per scongiurare eventuali pericoli derivanti da questa chiusura: penso a quanto sta succedendo al Tronchetto, ma anche sul litorale veneziano. E ora anche in Riviera» —

U.D.

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