Cent’anni fa moriva Cornoldi

Rievocata la figura del capitano morto in Libia per una fucilata

VENEZIA. Quest’anno ricorre il centenario della morte del capitano Giovanni Antonio Cornoldi. Nacque a Venezia il 5 aprile 1873, morì in Tripolitania il 12 marzo 1912 colpito da una fucilata a bruciapelo nella battaglia delle “Due Palme”. Aveva 38 anni. Cornoldi è sepolto a Bari nel sacrario dei caduti d’Oltremare. Nel 1912 gli fu conferita la Medaglia d’Oro al valor militare, la prima concessa a un veneziano dal 1866. Due anni dopo la sua città gli intitolò la caserma che si trova sulla Riva degli Schiavoni. Recentemente presso il presidio militare il professor Marco Zanetto, membro dell’Ateneo Veneto, e il pronipote dottor Riccardo Cornoldi, che vive a Roma, ne hanno rievocato la figura poliedrica. Il giovane Cornoldi frequentò il Convitto Marco Foscarini. A diciotto anni scelse di entrare all’Accademia militare di Modena. Ne uscì ufficiale di fanteria. Partecipò alle campagne d’Africa, in Eritrea, Somalia, Congo, Libia. Nelle centinaia di lettere scritte dal fronte sottolineava la rigidezza e la crudeltà imperialista delle potenze straniere contrapposte all’umanità dei soldati italiani. Il capitano Cornoldi del 63esimo reggimento Cagliari fu anche uomo dedito agli studi, soprattutto antropologici e geografici. Dal 1903 al 1906 passò alle dipendenze del Ministero degli Esteri. I suoi numerosi scritti furono pubblicati dalla Società italiana di esplorazioni geografiche di Milano e consultati a livello europeo. Il pronipote, commosso, ha ricordato: «Fu detto Aristide per gratitudine verso Gabelli, il maggior pedagogista italiano del secondo Ottocento. Ha servito la patria conscio dei rischi che correva».

Nadia De Lazzari

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