Caos bollette pazze, Adico fa partire le denunce contro i fornitori
La battaglia dei 100 utenti mestrini e veneziani non si ferma davanti alle diffide inviate dall’ufficio legale

La battaglia degli oltre 100 utenti veneziani e mestrini che si sono rivolti ad Adico per contestare, soprattutto a Enel Energia, bollette del gas stratosferiche, non si ferma neppure di fronte le sostanziali chiusure del fornitore alle diffide inviate dall’ufficio legale.
Ora l’associazione passa a una azione dai possibili risvolti penali, con la predisposizione di un modulo personalizzato che i soci coinvolti dovranno presentare alla Guardia di Finanza.
Di fatto si stratta di un esposto redatto per valutare un possibile coinvolgimento della Magistratura, chiamata a valutare la correttezza, anche appunto sotto il profilo penale, dell’azione condotta dalle aziende chiamate in causa.
La storia è ormai arcinota e riguarda, a quanto si è potuto capire, alcuni milioni di utenti in tutta Italia. Il problema coinvolge nel 95% dei casi clienti Enel che sono arrivati a scadenza di un’offerta vantaggiosa e si sono ritrovati, da un giorno all’altro, con un prezzo al metro cubo quattro volte superiore.
Per intenderci, le tariffe sono passate da una media di 0,60 centesimi a 2,43 euro. La modifica, secondo l’azienda che riceve le contestazioni di Adico, sarebbe stata comunicata in forma scritta ai diretti interessati i quali, però, ritengono di non aver mai ricevuto nulla.
D’altra parte, visto che non c’è l’obbligo per il fornitore di comunicare il termine della promozione con pec o raccomandata r/r, il che fugherebbe ogni dubbio sull’invio e la ricezione della lettera, la questione apre inevitabili contenziosi dall’esito incerto.
In questi mesi Adico ha condotto innumerevoli attività sia legali che mediatiche, mettendo comunque molta pressione a Enel Energia e ottenendo anche qualche rimborso, ma in misura nettamente inferiore alle richieste inviate.
Ora la strategia si allarga con questa denuncia personalizzata che le persone coinvolte riceveranno direttamente dal nostro ufficio legale, con l’unico compito di compilare alcune parti e di presentare la querela alla Guardia di Finanza.
«Le contestazioni riguardano ovviamente i due nodi principali della questione» spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione «in primo luogo, l’invio della comunicazione in forma scritta semplice, che gli utenti ritengono di non aver mai ricevuto. In secondo luogo, la nuova tariffa proposta dal fornitore, che in linea di massima è 4 o 5 volte quella precedente, per lo più fissata a 2,43 euro a metro cubo».
E ancora: «A nostro avviso, anche monitorando l’andamento dei valori registrati nel periodo in questione, ci risulta che la tariffa media fosse di 70 centesimi. Tramite la denuncia querela ci auguriamo che la magistratura valuti la sussistenza o meno di comportamenti illeciti da parte del fornitore»
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