Campolongo scrive a Di Maio «Riportate gli operai a casa»

CAMPOLONGO
Il Comune di Campolongo Maggiore punta i piedi sull’intricata vicenda dei 12 connazionali, dei quali 6 residenti nel paese della Riviera del Brenta e per questo chiede al Governo un volo di Stato per rimpatriarli. I 12 si erano trasferiti in Iraq per lavoro e sono bloccati ormai da 6 mesi per l’impossibilità di trovare dei voli che li riportino in Italia a causa dell’emergenza corona virus. Il Comune con il sindaco Andrea Zampieri interesserà direttamente il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e l’ambasciata nel paese mediorientale. «Di questo problema ci stiamo occupando da diverso tempo» ricorda il sindaco Zampieri. «Siamo costantementein contatto diretto con i nostri concittadini; avevamo ricevuto rassicurazioni dal Ministero in più occasioni. I nostri sei connazionali lamentano il fatto di essere stati abbandonati dalle autorità italiane, di non riuscire a trovare i biglietti aerei, e comunque di non poter pagare 2.000 euro o più a testa per tornare in Italia con voli commerciali. Il tempo è ormai inutilmente passato e non si può attendere oltre. Nessun italiano può e deve essere abbandonato».
«Chiedo al Ministro» continua «di attivare l’ambasciata in Iraq per garantire il più celere rientro in Italia dei 12 cittadini italiani bloccati, o provvedendo ad acquistare direttamente i necessari biglietti aerei, o mettendo a disposizione un apposito aereo di stato. Anticipo che per rendere più pressante la mia richiesta domani sera (stasera), in occasione del Consiglio comunale, proporrò ai consiglieri di approvare un apposito appello da consegnare al Ministro per l’immediato rimpatrio. Un modo per coinvolgere tutta la comunità di Campolongo nella richiesta, Mando infine ai 6 nostri concittadini e ai loro famigliari i miei saluti e la solidarietà di tutti noi». —
A.Ab.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia