Calze ai neonati e alle centenarie

SOTTOMARINA. I bambini ricoverati in Pediatria, i nuovi nati e i nonnini della casa di riposo.
Tutti hanno ricevuto ieri una speciale calza della Befana e la visita di una delegazione con il sindaco Giuseppe Casson, il presidente dell’Ascom Alessandro Da Re e i volontari della Pro Loco per portare gli auguri di un sereno nuovo anno. L’iniziativa si sta ripetendo da qualche anno, sempre con successo.
Per chi nei giorni delle feste è costretto in un letto d’ospedale o ricoverato in un istituto di riposo anche un piccolo gesto e un sorriso possono assumere un grande valore. Il tour in ospedale è iniziato poco dopo le 9 dall’ospedale. La delegazione, guidata da un’orribile befana, è salita al terzo piano per salutare i bambini (solo cinque per fortuna) ricoverati in Pediatria e le neomamme di Ostetricia. «È stata l’occasione per salutare i primi nati», spiega Casson, «un maschietto e una femminuccia e i loro genitori, come significativo auspicio per un 2016 che porti novità positive per tutta la città. Abbiamo incontrato medici e infermieri dei due reparti, li ho ringraziati a nome della città per il prezioso lavoro svolto per la comunità chiedendo che estendessero il “grazie” a tutti i colleghi degli altri reparti». Lasciato l’ospedale la visita è continuata alla casa di riposo “Felice Casson” dove tra i molti ospiti c’era anche la signora Concetta Oselladore che ha spento nei giorni scorsi 101 candeline. «Ho ringraziato tutti gli anziani per quanto ciascuno ha compiuto durante la vita attiva», spiega Casson, «ognuno ha contribuito, per la parte e il ruolo ricoperti nella società, a formare l’identità collettiva di Chioggia e a far sì che oggi siamo quello che siamo». Presente alla piccola cerimonia anche il presidente dell’Ipab, Damiano Boscolo Chio. «Ogni anno questa piccola iniziativa ci regala un sacco di emozioni», spiega Da Re, «ci teniamo in modo particolare. Il regalo più bello è quando saliamo a Pediatria e troviamo tutte le stanze vuote. Non sempre succede purtroppo, ma almeno portiamo qualche minuto di allegria anche ai piccoli che passano il periodo delle fesete di fine e inizio anno in ospedale». (e.b.a.)
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