Calle dell’aseo apre ai pittori
Non solo grandi mostre. Lontani dai riflettori e dai lustrini delle inaugurazioni, artisti veneziani doc cercano di rilanciare la cultura cittadina svincolata dal turismo. Ecco allora il nuovo club fondato dall’eclettico pittore di Cannaregio Gianni D’Este, detto «Widmann. Stradivarius Art, in calle dell’Aseo, è nato quasi per scherzo alla fine degli anni Novanta. Una scommessa di D’Este che pian piano sta dando i suoi frutti. Appassionato d’arte fin da bambino, adesso ha fondato un piccolo grande centro artistico, lo Stradivarius. «Quando da bambino cominciavo a conoscere la mia città», scrive nella sua autobiografia pubblicata da Sonzogno, «non ero consapevole che con il tempo sarebbe cambiata con me». Numerose le opere prodotte nel piccolo laboratorio di calle dell’Aseo, a pochi metri dall’ex cinema Italia. Opere figurative, astratte, della memoria. Così, lontano dai milioni di vistatori del palazzo Ducale, D’Este ha promosso una mostra collettiva dedicata a pittori veneziani. Franco Sergio Bianchi, Cencio Eulisse, Pino Zennaro Cicogna, E lui stesso. «Non saranno Manet e non pretendono Palazzo Ducale», dice un loro estimatore di Cannaregio, «ma visto che siamo scesi sotto i 58 mila abitanti, forse è ora di valorizzare gli artisti veneziani sopravvissuti».
La mostra, che si intitola «I minimondi» si apre sabato alle 18, resterà aperta fino al 6 giugno.(a.v.)
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