Cadavere ritrovato in spiaggia, è giallo a Caorle
E' di un maschio bianco tra i 25 e 40 anni: il corpo era in acqua da settimane

La spiaggia della Brussa
CAORLE.
Il cadavere di un uomo, completamente nudo, tra i 25 e 40 anni, è stato trovato lungo la battigia in Brussa a tre chilometri dal ristorante Mazarack. E' giallo sull'identità e sulle cause del decesso. Supino, viso tumefatto, pelle bianca, un centimetro di capelli scuri, ventre gonfio con la testa verso il basso, impiantata nella sabbia. E ferite. Tante ferite. Alcune raggiungono una profondità di circa 10 centimetri. La terribile scoperta è avvenuta attorno alle 11.30 di ieri mattina. Un pescatore del posto ha notato la sagoma affiorare dal bagnasciuga della riva. Ed ha capito subito. Così ha dato l'allarme alla polizia di stato e ai vigili del fuoco che si sono precipitati sul posto. Lo spettacolo è stato raccapricciante: era il corpo, ormai in stato di decomposizione, di un uomo. Non è stato identificato e non si sa ancora cosa abbia provocato la sua morte. Di sicuro c'è che la morte della vittima risalirebbe a diverse settimane fa. Ma per ora, tutte le ipotesi sulle cause del decesso sono aperte.
Prima tra tutti: se qualcuno lo ha buttato in mare o se ci è caduto da solo. E ancora: se è stato ucciso prima o se è morto annegato. Ma il mistero non si ferma solo a queste ipotesi. Anche la posizione in cui è riaffiorato il cadavere, in prossimità dell'incrocio del fiume Nicessolo con il mare, mette in difficoltà gli inquirenti sulla provenienza del corpo. Non è per nulla chiaro se a trasportarlo fin lì, siano state le onde del mare o le correnti del fiume. E quindi se il corpo arrivi dai canali dall'entroterra o direttamente dal mare. Il cadavere infatti è stato ritrovato in quel tratto di spiaggia che si affaccia sui casoni di Caorle di via Falconera. Per arrivare in quel punto preciso di spiaggia, il corpo, potrebbe essere stato trasportato dalle onde del mare o dalle correnti del fiume Nicessolo, che, con i suoi innumerevoli affluenti, si dirama come un labirinto nel tessuto urbano di Caorle fino ad attraversare capillarmente la città di Portogruaro e nel pordenonese attraverso gli altri affluenti.
Altro particolare inquietante: il cadavere è affiorato su uno dei tratti di spiaggia più impervi della Brussa. Da via Falconera o via dei Casoni si riesce a vedere il panorama della Brussa ma senza accedervi. Per raggiungere quel tratto di spiaggia bisogna arrivare da Lugugnana, abbandonare l'auto e proseguire per altri 400 metri a piedi tra boschi e sentieri pieni di fango e boscaglie. E' un mistero fitto dove i punti interrogativi si accavallano in attesa dei risultati dell'autopsia disposta dal magistrato. Sul posto anche il medico legale di Portogruaro, Antonello Cirnelli che ha eseguito una prima ispezione sul corpo.
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