Caccia ai cani lupo dopo l’ultimo ferimento di un agricoltore

SAN DONà. Caccia al lupo, o meglio ai cani lupo. Sono quasi certamente due pastori tedeschi i cani che hanno aggredito un cittadino a Croce di Musile l’altro giorno mentre stava entrando nel suo pollaio di buon mattino. Ma tra ambientalisti e allevatori è scontro sulla razza. I primi propendono appunto per il fatto che siano stati cani lupo fuggiti da qualche abitazione, i secondi, assieme agli agricoltori, ritengono siano stati lupi selvatici giunti fino alla pianura. Che siano pastori tedeschi lo hanno accertato i servizi veterinari dell’Usl 4 che sono stati allertati e adesso stanno cercando i due cani probabilmente scappati da qualche abitazione della zona. Sul posto sono intervenute le forze di polizia, quindi l’Usl per i primi accertamenti. E sulla base delle dichiarazioni e descrizioni della vittima dell’aggressione, che fortunatamente non ha riportato gravi lesioni, è stato accertato che si trattava di pastori tedeschi. Esperti allevatori di cani hanno messo in dubbio questa ricostruzione assieme ad alcuni agricoltori del basso Piave: «Ci risulta che lupi selvatici siamo arrivati fino a questi territori. Seguono i cinghiali che per questo motivo arrivano fino al mare in fuga da loro. Riteniamo improbabile che dei pastori tedeschi entrino in un pollaio facendo strage di galline e poi aggrediscano il proprietario». Gli ambientalisti, invece, si sono subito schierati contro l’ipotesi che fossero lupi selvatici, o alpini: «È fortemente improbabile», spiega il delegato Lipu di San Donà, Roberto Bartoloni, «che si trattasse di lupi alpini che non arriverebbero fino a noi in pianura, con tutte le strade e il traffico che li separa dalle zone collinose». —

G.Ca.

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